Henri Cartier-Bresson protagonista a San Gimignano

15 Giugno 2017

Henri Cartier-Bresson, Prostitute. Calle Cuauhtemoctzin, Città del Messico, Messico 1934 © Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos

Sono 140 gli scatti che compongono la poderosa rassegna Henri Cartier-Bresson Fotografo, allestita dal 16 giugno al 15 ottobre presso la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Raffaele De Grada” di San Gimignano. Una suggestiva immersione nell’universo visivo di un geniale maestro della fotografia, tra i fondatori della prestigiosa agenzia Magnum Photos.

Curata da Denis Curti, la mostra prende le mosse da una selezione di scatti scelta in origine da Robert Delpire, editore e amico di Cartier-Bresson, ed è realizzata in collaborazione con la Fondazione intitolata al grabde fotografo. Lo scopo della mostra è far conoscere al grande pubblico il modus operandi dell’autore e la sua incredibile capacità di cogliere le tante sfumature del reale in maniera spontanea e, al tempo stesso, rigorosa.

Approdato alla fotografia dopo aver accarezzato l’idea di sperimentare la pittura e il linguaggio cinematografico, Cartier-Bresson scelse, nell’arco della sua lunga carriera, di non intervenire sui negativi dei propri scatti né di rivederne le inquadrature, preferendo l’immediatezza e la precisione dell’istante a un rimaneggiamento a posteriori.

Dotato di una grande padronanza del mezzo fotografico, l’artista francese usava quest’ultimo come strumento per immortalare una precisa porzione di realtà, senza lasciare alcun margine al caso, ma catturando la bellezza del momento.
Un mix di controllo ed emotività, che riecheggia in una delle sue farsi più celebri: “Fotografare è riconoscere un fatto nello stesso attimo ed in una frazione di secondo e organizzare con rigore le forme percepite visivamente che esprimono questo fatto e lo significano. È mettere sulla stessa linea di mira la mente, lo sguardo e il cuore”.