Un’affascinante installazione tra gli alberi di un antico parco in Giappone

29 Luglio 2017


I 500mila metri quadri del Parco di Mifuneyama Rakuen a Takeo, nella prefettura di Saga nel Giappone meridionale, sono il risultato di un paziente lavoro di modellazione condiviso da uomo e Natura. Creato oltre 170 anni fa, nella fase conclusiva del periodo Edo, questi spazi offrono una testimonianza di convivenza tra un giardino curatissimo e una foresta di alberi.
Sorto ai piedi del monte Mifuneyama, il parco è uno dei luoghi più emozionanti del Sol Levante per assistere ai fenomeno legati al naturale susseguirsi delle stagioni: qui ci si può perdere nella contemplazione primaverile della fioritura di 5mila alberi di ciliegio, nelle sorprendenti cromie del fogliame autunnale o nell’esplosione multisensoriale delle 50mila azalee presenti.

Fino al 9 ottobre prossimo, un ulteriore motivo per visitare questo affascinante luogo con i proprio occhi è A Forest Where Gods live, la nuova installazione diffusa concepita appositamente per il parco dal collettivo giapponese Teamlab.
Attivi in formazione congiunta dal 2001, gli artisti di questo team interdisciplinare operano in un’ottica di superamento dei rigidi confini tra arte, scienza, tecnologia e creatività. Con diverse professionalità coinvolte – tra cui artisti, programmatori, ingegneri, animatori, matematici, architetti, web designer e grafici – danno vita a progetti ad alto tasso di creatività.

TeamLab, A Forest Where Gods Live - WASO Tea House

Per il parco nipponico, hanno concepito un percorso nel quale il digitale incontra la natura, in un continuo susseguirsi di sorprese e accadimenti. 14 le installazioni di luci, proiezioni, suoni e colori collocate in vari punti del suggestivo scenario naturalistico, messe a punto a partire da una chiara riflessione: “Noi esistiamo – hanno affermato gli artisti – come parte di un processo di eterna continuità di vita e di morte, un processo che sta continuando da tantissimo tempo. Per noi è difficile percepirlo all’interno della nostra vita quotidiana.”
Dimostrando che l’arte digitale può essere posta in relazione con la Natura senza danneggiarla, Teamlab induce a considerare il posto di ciascuno di noi: “A Mifuneyama Rakuen” – hanno affermato gli artisti, “abbiamo capito che noi esistiamo solo all’interno di una continuità senza confini: quella tra natura ed essere umano.”