A Shanghai, la storia del mondo in 100 oggetti

29 Agosto 2017


Fondato nel 1952 e dal 1996 spostato nell’attuale sede, lo Shanghai Museum è considerato uno dei primi “musei moderni” della Cina. La sua vasta e ampia collezione permanente si focalizza sull’arte antica cinese, presentata nelle undici gallerie espositive attraverso una distribuzione per categorie; presenti opere in bronzo, ceramica, dipinti, manufatti calligrafici, sculture, monete e arredi. Il museo, inoltre, ospita con regolarità mostre temporanee: fino all’8 ottobre prossimo è la volta di A History of the World in 100 Objects.

Al centro di un tour internazionale, questa mostra fa tappa in Cina come nuova destinazione del suo itinerario. Promossa dal British Museum di Londra, rompe le convenzionali barriere che separano l’archeologia, la storia e la storia dell’arte, offrendo una lettura inedita delle differenti culture che si sono sviluppate sulla Terra. In particolare, A History of the World in 100 Objects consente di cogliere le reciproche influenze tra le culture e le affinità di alcuni processi di sviluppo, che risultano analoghi indipendentemente dalle distanze geografiche.

La narrazione proposta rinuncia al contributo delle parole per puntare sulla centralità degli oggetti, frutto dell’ingegno e della manualità degli esseri umani. Dopo Emirati Arabi Uniti, Giappone e Australia, tocca ora alla Cina raccogliere il testimone di questa esperienza, al centro anche di un progetto di comunicazione sviluppato in maniera congiunta dal British Museum e dalla BBC, composto da una serie di podcast ciascuno dedicato a un singolo oggetto.

[Immagine in apertura: Shanghai Museum, photo Eddie Chen via Flickr]