A Ferrara, apre il Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah

12 Dicembre 2017


Da luogo di segregazione e di esclusione a centro votato alla cultura, alla ricerca, alla didattica, al dialogo e all’inclusione: questo il “destino” dell’ex-carcere di
Ferrara, collocato nel centro storico della città, divenuto in seguito a lavori di ristrutturazione e allestimento la sede del MEIS – Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah.
La nuova istituzione culturale aprirà le proprio porta al pubblico giovedì 14 dicembre, con la mostra inaugurale Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni – curata da Anna Foa, Giancarlo Lacerenza e Daniele Jalla, costituisce una prefigurazione del futuro del museo – e lo spettacolo multimediale Con gli occhi degli Ebrei italiani.

Istituito nel 2003 dal Parlamento italiano, attraverso l’approvazione con un voto all’unanimità di una legge specifica, il MEIS è sorto a Ferrara in nome del profondo legame tra la città e la comunità ebraica, presente da oltre mille anni, “in continuità e in un naturale scambio con il resto della popolazione“.
Il museo continuerà a crescere nei prossimi anni: per il 2018 è fissato l’avvio del cantiere finalizzato alla costruzione di cinque nuovi volumi, sempre compresi nell’area dell’ex carcere. Ciascuno simboleggerà uno dei cinque libri della Torà e permetteranno al complesso di dotarsi di ulteriori spazi espositivi, di una biblioteca, di una caffetteria – ristorante e di un archivio e centro di documentazione, di un auditorium e di laboratori didattici.

[Immagine in apertura: il backstage dell’allestimento del MEIS di Ferrara. Photo by Marco Caselli]