Quando i collezionisti si fanno conquistare dalla “voglia d’Italia”

5 Dicembre 2017

John Singer Sargent (1856-1925) At Torre Galli. Ladies in a Garden, 1910 olio su tela, 71.1x91.5 cm Londra, The Royal Academy of Arts

Non ci sono solo le opere che i coniugi Wurts raccolsero fra Ottocento e Novecento, per poi donarle allo Stato italiano, a comporre l’itinerario di visita della mostra Voglia d’Italia. Il collezionismo internazionale nella Roma del Vittoriano.
Al via il 7 dicembre prossimo, l’esposizione nelle sue due sedi – Palazzo Venezia e le Gallerie Sacconi, nel complesso del Vittoriano – si pone infatti l’obiettivo di accendere i riflettori sulle dinamiche del collezionismo, soprattutto anglo-americano, e del mercato internazionale, nei primi anni di costituzione della nazione italiana e di Roma Capitale.

Curata dallo storico dell’arte Emanuele Pellegrini – professore all’IMT – School for Advanced Studies di Lucca – e resa possibile grazie anche a un comitato scientifico di alto profilo, la mostra propone contenuti distinti negli spazi dei due storici palazzi che le fanno da cornice.
Nelle Gallerie Sacconi del Vittoriano – edificio inaugurato nel 1911, in occasione dell’Esposizione che celebrava il cinquantenario dell’Unità d’Italia – si concentra infatti la sezione dedicata al “fenomeno del collezionismo”. I visitatori avranno così l’opportunità di riscoprire per la prima volte le Gallerie, sottoposte a un recente restauro.
Le opere più significative della collezione Wurts, molte delle quali sono state portate fuori dai depositi, studiate e restaurate per l’occasione, definiscono invece il percorso espositivo nelle sale di Palazzo Venezia.

[Immagine in apertura: John Singer Sargent,  At Torre Galli. Ladies in a Garden, 1910, Londra, The Royal Academy of Arts]