Riscoprire la Rivoluzione Russa attraverso l’arte, a Gorizia

19 Dicembre 2017

Vasilij Kandinskij, Lago. 1910. Olio su tela. 98 x 105. Mosca, Galleria Tret’jakovskaja

Proseguono gli omaggi e le iniziative di approfondimento promossi in occasione del centenario della Rivoluzione d’Ottobre, uno dei grandi eventi che hanno segnato la storia del XX secolo.
A partire dal 21 dicembre, le sale di Palazzo Attems Petzenstein, a Gorizia, si aprono alla mostra La Rivoluzione Russa. Da Djagilev all’Astrattismo (1898-1922), un progetto espositivo curato da Silvia Burini e Giuseppe Barbieri che scandaglia i profondi mutamenti avvenuti nel panorama della cultura e delle arti del Paese.

Come evidenziato dal titolo, la rassegna si muove entro i confini cronologici precisi: viene infatti preso in esame il periodo intercorso tra il 1898, l’anno di fondazione del gruppo Mir iskusstva (“Il mondo dell’arte”) e della rivista fondata e diretta da Djagilev, e il 1922, data di costituzione dell’Unione Sovietica. Oltre alle 100 opere esposte, concesse anche da prestigiose istituzioni moscovite, tra cui la Galleria Tret’jakov, il percorso espositivo impiega supporti multimediali per dimostrare le intersezioni tra tutti i linguaggi artistici e la Storia.

Nelle sei sezioni tematiche, ciascuna corrispondente a un anno specifico e cruciale e associata a un sottotitolo tematico, dipinti, opere su carta, oggetti e documenti mettono in evidenza il profondo cambiamento vissuto nella società russa a cavallo tra Ottocento e Novecento.
Fu una rivoluzione complessiva – hanno osservato i curatori – che si è estesa alla pittura (esiste un’arte prima dell’Astrattismo e una successiva, quella in cui ancora oggi viviamo) e poi alla grafica, alle scenografie, alla musica, per registrare infine le origini dell’esperienza del cinema, che qualche anno dopo si sarebbe concretata nel magistero di Ėjzenštejn e Vertov“.

[Immagine in apertura: Vasilij Kandinskij, Lago, 1910, Mosca, Galleria Tret’jakovskaja]