L’affascinante storia di un bronzo di Auguste Rodin

20 Gennaio 2018

Rodin – Rilke – Hofmannsthal. Man and His Genius, exhibition view all'Alte Nationalgalerie © Nationalgalerie – Staatliche Museen zu Berlin / Andres Kilge

Si intitola Rodin – Rilke – Hofmannsthal. Man and His Genius la mostra allestita presso l’Alte Nationalgalerie ‒ Staatliche Museen di Berlino fino al 18 marzo, un focus espositivo che prende le mosse dall’omonima opera di Auguste Rodin, ripercorrendone la storia. Conservato presso il museo tedesco, il bronzo riceve finalmente la meritata visibilità, in concomitanza con il centenario della morte del suo autore.

Realizzata nel 1896, la scultura allude alla simbologia dell’ispirazione artistica e può contare su una storia affascinante, connessa a due figure strettamente legate a Rodin. Hugo von Hofmannsthal scoprì il calco in gesso della scultura nello studio dell’artista in occasione di un viaggio a Parigi nel 1900 e ne commissionò la versione bronzea, che rimase sulla sua scrivania per 20 anni.

Dopo la vendita forzata dell’opera da parte di von Hofmannsthal, a causa di una difficile situazione economica, fu Rainer Maria Rilke ‒ che dedicò al bronzo i versi di Nike e contribuì a diffondere la conoscenza del lavoro di Rodin in Germania ‒ a far sì che l’opera entrasse nella raccolta dello svizzero Werner Reinhart. A distanza di qualche tempo il piccolo bronzo approdò nella collezione del museo berlinese, che oggi lo omaggia con una mostra in cui confluiscono anche altri lavori scultorei provenienti dal Musée Rodin di Parigi, opere grafiche e fotografie in prestito da grandi sedi museali europee.