L’arte moderna del Brasile approda a Palazzo Pamphilj

26 Febbraio 2018

Alfredo Volpi - Paisagem Itanhaém

A partire dal prossimo 2 marzo sarà possibile intraprendere un viaggio alla scoperta dell’arte brasiliana del Novecento direttamente a Roma. Per la prima volta viene infatti presentata nel nostro Paese la mostra Arte moderna in Brasile – Collezione della Fondazione Edson Queiroz, che riunisce opere di pittura e scultura realizzate tra il 1920 e il 1960 da alcuni dei più carismatici e influenti autori locali.
Tutti i lavori selezionati provengono dal patrimonio raccolto dal cancelliere Airton Queiroz in 30 anni di attività e consentono di cogliere le peculiarità e la ricchezza di 4 decenni di storia del Paese sudamericano, a partire dai cosiddetti “anni eroici” del Modernismo brasiliano.

Candido Portinari, Alfredo Volpi, Hélio Oiticica, Sérvulo Esmeraldo, Antonio Bandeira, Alberto da Veiga Guignard sono solo alcuni degli artisti che concorrono a definire il percorso espositivo della rassegna, curata da Regina Teixeira de Barros e allestita nella cornice unica di Palazzo Pamphilj, in Piazza Navona, sede dell’Ambasciata del Brasile nella capitale italiana.
Seguendo un impianto di tipo cronologico, la mostra ripercorre influenze e movimenti nazionali attraverso le esperienze artistiche più significative: dalla ricerca di soluzioni in grado di veicolare un’idea di “brasilianità”, riscontrabile nella generazione modernista, allo slancio verso la sperimentazione; dal ritorno verso l’arte del passato, con la comparsa di “artisti-insegnanti” come Ernesto de Fiori, Alberto da Veiga Guignard e Alfredo Volpi, all’esperienza dell’astrazione geometrica, cui la mostra assegna ampio rilievo.
L’itinerario tracciato da Arte moderna in Brasile – Collezione della Fondazione Edson Queiroz si conclude con gli anni Sessanta, caratterizzati dall’avvento dell’astrazione informale e dall’affermarsi di una relazione nuova tra artista e tela, destinata a suscitare interesse anche nelle generazioni successive.

[Immagine in apertura: Alfredo Volpi, Paisagem Itanhaém]