Non solo cinema: il Neorealismo fotografico di Nino de’ Pietro

14 Febbraio 2018

Nino de’ Pietro Milano, 1970 Raccolte Museali Fratelli Alinari (RMFA)-archivio De Pietro, Firenze

Mostrare la realtà per quella che è, senza idealizzarla o edulcorarla: è in questa comune matrice che si può identificare un forte punto di contatto tra le opere del fotografo milanese Nino de’ Pietro, classe 1921, e i capolavori del cinema neorealista italiano di Roberto Rossellini, Vittorio De Sica e Luchino Visconti.

Per conoscere – o riscoprire – la sua opera, la Fondazione Matalon di Milano ospita la retrospettiva Schegge di periferie: il Neorealismo a Milano. Fotografie di Nino De Pietro, un progetto espositivo curato da Maria Possenti, Emanuela Sesti e Italo Zannier e frutto della collaborazione con Fratelli Alinari, Fondazione per la Storia della Fotografia di Firenze.
Proprio a questa istituzione, nel 2017 l’artista ha donato il proprio archivio, costituito da oltre 5mila negativi – sia in bianco e nero, sia a colori – e da oltre 900 vintage prints.

70 sue foto, realizzate impiegando pellicola negativa Kodak in bianco e nero con l’inseparabile Leica, compongono il percorso della mostra milanese, aperta fino al 31 marzo. Riunendo insieme immagini realizzate tra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta, in giro per la città di Milano, i visitatori potranno osservare scorci ormai perduti oppure riconoscere luoghi ancora esistenti, la cui fisionomia è in parte – o del tutto – cambiata.
La vecchia periferia milanese è uno dei soggetti ricorrenti: dai cortili delle case di ringhiera, ancora testimoni delle tracce delle incursioni aeree della seconda guerra mondiale, alla ferrovia nel quartiere di San Cristoforo; dalla Trattoria del Risveglio, frequentata da Giorgio Gaber, fino alle discariche, alle baracche, alle biciclette, ai panni stesi ad asciugare e agli immancabili tram. Un’occasione, dunque, per ritrovare ambienti, persone e scene di cui si è – in larga parte – persa la memoria diretta.

[Immagine in apertura: Nino de’ Pietro, Milano, 1970, Raccolte Museali Fratelli Alinari (RMFA)-archivio De Pietro, Firenze]