Tappa a Pavia per le Icone di Steve McCurry

1 Febbraio 2018

Shaolin monks training, Zhengzou, China, 2004 © Steve McCurry

Per quattro mesi, dal 3 febbraio al 3 giugno 2018, le Scuderie del Castello Visconteo di Pavia accoglieranno la grande fotografia internazionale firmata McCurry. Con la retrospettiva Steve McCurry. Icons, i visitatori potranno prendere parte a un viaggio per immagini che ricostruisce un intero quarantennio di carriera del famoso reporter, originario della Pennsylvania. L’artista statunitense presenta per l’occasione una selezione di oltre 100 scatti, realizzati in territori tra i più singolari ed emozionanti del pianeta Terra.

Curata da Biba Giacchetti, organizzata e prodotta da ViDi, con Civita Mostre e SudEst57 in collaborazione con la Fondazione Teatro Fraschini e il Comune di Pavia – Settore Cultura, Steve McCurry. Icons propone infatti opere legate ad alcuni dei più appassionanti viaggi del fotografo.
Da Pavia sarà dunque idealmente possibile raggiungere l’India, l’Afghanistan, la Birmania, il Giappone e il Brasile, ripercorrendo alcune tappe delle numerose esplorazioni compiute dall’autore.

Immancabile il celeberrimo ritratto di Sharbat Gula, la ragazza afghana immortalata nel campo profughi di Peshawar in Pakistan da McCurry, destinata a divenire con il suo sguardo intenso un’autentica icona della fotografia mondiale.
Come ha osservato la curatrice, “con le sue foto Steve McCurry ci pone a contatto con le etnie più lontane e con le condizioni sociali più disparate, mettendo in evidenza una condizione umana fatta di sentimenti universali e di sguardi la cui fierezza afferma la medesima dignità. Con le sue foto ci consente di attraversare le frontiere e di conoscere da vicino un mondo che è destinato a grandi cambiamenti.

In un continuo alternarsi di sentimenti umani, tra guerra e poesia, sofferenza, gioia, stupore e ironia, le fotografie lasciano spazio anche al video. Nel percorso di visita è inclusa la proiezione di Le massime di Steve McCurry, che propone ai visitatori un’occasione di conoscenza del metodo di lavoro del fotografo, conducendoli alla scoperta del suo modo di intendere la fotografia. Prodotto dal National Geographic, raccoglie anche il racconto della ricerca che gli ha consentito, 17 anni dopo, di ritrovare – e fotografare di nuovo – “la ragazza afghana” ormai adulta.

Molti i servizi a disposizione dei visitatori, tra cui le audioguide nelle quali lo stesso Steve McCurry descrive la nascita di cinquanta foto esposte in mostra. Previste anche, per l’intera durata della rassegna, attività didattiche, incontri e visite guidate gratuite per bambini e adulti.