Tornano a Gubbio gli otto dipinti di Taddeo di Bartolo

16 Marzo 2018


Diventeranno parte integrante del percorso espositivo di Palazzo Ducale, a Gubbio, gli 8 dipinti eseguiti dall’artista senese Taddeo di Bartolo, concepiti per il polittico della Chiesa di San Domenico. A partire da domenica 18 marzo, le tavolette realizzate a tempera su fondo oro raffiguranti una serie di santi – san Pietro martire, il beato Ambrogio Sansedoni, un santo vescovo, San Gregorio Magno, san Luca, san Matteo, santo Stefano e san Tommaso d’Aquino – saranno finalmente visibili a tutti.
Al centro di una vendita all’incanto, seguita dalla casa d’aste Pandolfini di Firenze e avvenuta lo scorso mese di settembre, le opere sono state acquisite dal Ministero dei Beni Culturali e del Turismo che ne ha riconosciuto “l’eccezionale interesse storico-artistico“.

Vissuto tra il 1362 e il 1422, Taddeo di Bartolo è uno degli esponenti della cosiddetta “scuola senese” e realizzò opere soprattutto a carattere sacro; fu anche attivo nella vita pubblica della sua città.
Comprese in una grande pala, le tavole in questione sono le uniche presenti sul territorio italiano: gli altri “elementi superstiti” dell’opera complessiva sono divenuti parte delle collezioni di tre musei statunitensi; il Fogg Art Museum di Cambridge, in Massachusetts, conserva la Madonna col Bambino; il Memphis Brooks Museum of Arts e il New Orleans Museum of Arts dispongono di due scomparti con una coppia di santi ciascuno.

A invitare a riflettere sul rilievo dell’operazione è Marco Pierini, direttore del Polo Museale dell’Umbria, che ha sottolineato come “il ritorno delle tavolette rappresenta un importante, seppur parziale, risarcimento per la città di Gubbio, che si vide depredata a metà Ottocento di una delle sue opere più significative. Sono davvero grato a tutti coloro che, dentro e fuori il MiBACT, si sono adoperati perché ciò che resta del polittico eugubino di Taddeo tornasse di pubblica fruizione e fosse restituito al territorio di provenienza”.