Un grande omaggio al vinile, in un mausoleo a Torino

22 Marzo 2018


Il vinile ha segnato un’epoca. La migliore musica del passato è stata pensata per essere registrata su quel supporto e, nonostante le evoluzioni del mercato, il formato dell’album sopravvive anche oggi, nell’era dell’usa e getta, di canzoni in formato digitale e compilation fai da te.
La mostra Mausoleo a 33 giri. La musica e la sua grafica negli anni ’60-’80 – in corso fino al 22 aprile all’interno del Mausoleo della Bela Rosin, a Torino – è, così, un omaggio a tutto questo: un tempo scomparso, quando i dischi – i cosiddetti concept album – puntavano a essere capolavori unitari dalle trame ambiziose.

In questo edificio neoclassico, situato nella cintura metropolitana di Torino, che con la sua forma architettonica circolare simile a un giradischi ha dato il titolo alla mostra, sono esposte le copertine di vecchi e nuovi 33 giri, avvolti nel cellophane e agganciati tra loro da semplici anelli.
Quanto basta per garantire un effetto di trasparenza, che permetta di sbirciare tra il riconosciutissimo album The dark side of the moon (1973) degli inglesi Pink Floyd o lo psichedelico Volunteers, degli americani Jefferson Airplaine (1972), fino agli italianissimi Banco del Mutuo Soccorso con il loro ormai mitico salvadanaio, o le bollicine del Vasco Rossi nazionale.