Doppia sede per la grande mostra fiorentina dedicata a Fritz Koenig

25 Giugno 2018

Panorama di Firenze dal Giardino di Boboli con le opere di Fritz Koenig: da sinistra: Großer St. Martin Grande San Martino 1963/1964 Große Flora V Grande Flora V 1977/1978

Scomparso nel febbraio 2017, lo sculture tedesco Fritz Koenig viene ricordato dalla città di Firenze con la prima grande monografica postuma dedicata alla sua opera. Autore dell’iconica opera conosciuta come The sphere – la grande cariatide che ruotava in maniera quasi impercettibile nella Plaza tra le Torri Gemelle di New York, danneggiata ma non distrutta dall’attentato dell’11 settembre – l’artista è considerato uno dei più importanti scultori del XX secolo.

La retrospettiva, visitabile fino al 7 ottobre, si snoda tra i grandiosi spazi verdi del Giardino di Boboli e le sale della Galleria degli Uffizi. Mentre all’esterno campeggiano lavori monumentali, realizzati in bronzo, pietra, corten, contraddistinti da forme “lisce o ruvide, spesso apparentemente instabili e padrone di uno studiato disequilibrio“, all’interno del museo sono presenti sia opere tridimensionali che disegni.
Per la prima volta, inoltre, vengono esposti i lavori realizzati dall’artista negli ultimi 40 anni della sua vita. Koenig, infatti, a un certo punto della sua carriera scelse di prendere le distanze dal mondo dell’arte: con la moglie Maria, si ritirò nella tenuta di Ganslberg, in Baviera, dove iniziò un’altra fase della sua esistenza, dedicandosi ai cavalli purosangue arabi – ne diventò allevatore – ma anche a pavoni, galline e gatti; in parallelo, continuò ad occuparsi della sua collezione di arte africana, tra le più notevoli al mondo.

Fritz Koenig aveva occhi blu, attenti. Aveva anche delle mani bellissime con dita forti e allo stesso tempo affusolate, proprio come lui stesso le ha disegnate – scrive Alexander Rudigier, curatore della mostra, nel catalogo edito da Sillabe in italiano, inglese e tedesco. – Era un uomo pieno di fascino, subito ammaliava chiunque. Il fascino è, secondo un’ineguagliabile definizione di Albert Camus, ciò che porta una persona a dire sì prima ancora che gli sia stato chiesto qualcosa. Con le donne diventava addirittura un seduttore, e a loro non riusciva a resistere”.

[Immagine in apertura: Panorama di Firenze dal Giardino di Boboli con le opere di Fritz Koenig; da sinistra: Großer St. Martin Grande San Martino, 1963/1964 – Große Flora V – Grande Flora V 1977/1978]