Focus sull’arte africana al MAXXI di Roma

27 Giugno 2018

Wangechi Mutu The End of eating Everything, 2013 Animated color video with sound  8 minutes, 10 second loop Copyright Wangechi Mutu Courtesy the artist and Gladstone Gallery, New York and Brussels

Si intitolano African Metropolis. Una città immaginaria e Road to justice i due appuntamenti espositivi che, rispettivamente fino al 4 novembre e al 14 ottobre, animeranno il MAXXI di Roma nell’ambito del progetto voluto da Giovanna Melandri, presidente della Fondazione, per dare visibilità al fermento artistico africano, sullo sfondo di mutamenti e contraddizioni.

African Metropolis. Una città immaginaria mette in luce la vivacità dell’arte africana, evidenziando la bellezza e le complesse dinamiche odierne attraverso l’idea di una città immaginaria, descritta da oltre 100 lavori di 34 artisti.
Fotografia, installazioni, tessuti, video e scultura ritmano una mostra organizzata attorno a 5 azioni metropolitane ‒ Vagando, Appartenendo, Riconoscendo, Immaginando e Ricostruendo ‒ che guidano il pubblico alla scoperta, fisica e mentale, della metropoli contemporanea.

John Akomfrah, Marlene Dumas, Kendell Geers, Bouchra Khalili, Moshekwa Langa, Wangechi Mutu, Malik Nejmi, Michael Tsegaye e Sue Williamson sono invece i protagonisti di road to justice, una riflessione sul passato del continente africano, sulla sua memoria e identità nonché su ipotetici, futuri scenari ‒ tra ferite indelebili, come la deportazione e le colonizzazioni, e la speranza nel domani.

[Immagine in apertura: Wangechi Mutu, The End of eating Everything, 2013, video animato a colori con sonoro. Copyright Wangechi Mutu. Courtesy the artist and Gladstone Gallery, New York and Brussels]