Il rapporto di Henri Matisse con il teatro

8 Luglio 2018

Henri Matisse, Codomas Clean, 1947

Fino al 14 ottobre, gli amanti della produzione artistica di Henri Matisse non potranno esimersi dal visitare il Forte di Bard. La suggestiva location aostana, infatti, ospita Henri Matisse. Sulla scena dell’arte, la mostra dedicata al rapporto che legava il Maestro francese al mondo del teatro e della drammaturgia.

Oltre 90 opere, datate fra il 1919 e la morte di Matisse avvenuta nel 1954, evocano un importante capitolo della sua carriera, concentrandosi per lo più sulla cosiddetta période Niçoise, epoca in cui l’artista scelse Nizza come scenario della propria creatività.

Tele, disegni e opere grafiche animano la rassegna curata da Markus Müller, direttore del Kunstmuseum Pablo Picasso di Münster, e suddivisa in 4 macro-sezioni ‒ Costumi di scena; Matisse e le sue modelle; Le odalische; Jazz ‒ che scandiscono i principali nuclei tematici di un legame ben radicato nella poetica di Matisse.

Nel 1919 l’artista fu incaricato di ideare i costumi e le scenografie per il balletto Il canto dell’usignolo, dando il via a un’attività mai del tutto abbandonata; basti pensare alle scenografie del balletto Rouge et Noir, messe a punto 20 anni più tardi. La stessa attitudine “registica” caratterizzava il rapporto fra l’artista e le sue modelle, “attrici” della composizione, mentre la serie di oggetti esposti, collezionati da Matisse, rende conto dell’interesse di quest’ultimo per il decorativismo di influenza orientaleggiante, presente anche nelle scenografie. Infine, il circo e i suoi attori, la mitologia e le memorie dei viaggi compiuti dall’artista sono i protagonisti della serie Jazz, realizzata negli anni Quaranta con la tecnica dei papiers découpés.

[Immagine in apertura: Henri Matisse, Codomas Clean, 1947]