Gli Impressionisti a Catania. Tra tecniche, segreti e percorsi

24 Ottobre 2018

CLAUDE MONET, Vague

Alla stagione impressionista, ai suoi più celebri e apprezzati interpreti, agli autori che hanno posto le basi per il suo sviluppo, agli artisti che ne hanno interpretato la lezione con modalità autonome e riconoscibili vengono regolarmente dedicati progetti espositivi, in giro per il mondo.
La particolarità de Gli Impressionisti a Catania, appena inaugurata negli spazi di Palazzo Platamone – Palazzo della Cultura, a Catania, va rintracciata nella possibilità di ammirare insieme quasi tutti gli autori che presero parte alle otto mostre ufficiali dell’Impressionismo. Non a caso, dunque, i curatori Vincenzo Sanfo e Fiorella Minervino si sono espressi nei termini di “mostra più completa mai realizzata in Italia su questo movimento“.

Aperta fino al 21 aprile 2019, la rassegna raccoglie infatti un numero estremamente elevato di pittori – Renoir, Cézanne, Manet, Monet, Gauguin, van Gogh, Degas, Pissarro, Nadar, Courbet, Delacroix, solo per citare una stringata selezione – e si snoda tra circa duecento opere. “Ciò che in particolare colpisce, ogni qualvolta si contempla un’opera degli impressionisti, è sicuramente quel forte senso di nostalgia che al di là della seduzione, che emana dai loro dipinti, ci porta all’inconscia rifessione di un mondo ormai perduto e di cui gli impressionist sono stat i cantori principali“, ha affermato il curatore Sanfo, offrendo uno spunto di riflessione sull’intera corrente.

La mostra, concepita su impulso di Sicilia Musei in collaborazione con Dietro le Quinte e Diffusione Italia Internatonal Group – con il patrocinio del Comune di Catania e con la collaborazione del Musée d’Agen – costituisce un’occasione privilegiata per un attivare confronti e analisi sugli artisti e, soprattutto, sull’evoluzione della tecnica. Le molteplici ricerche portate avanti dai pittori che si legarono a questa corrente avvennero parallelamente a un’epoca di grandi sconvolgimenti.

Le opere selezionate consentono così di cogliere alcuni passaggi chiave, dalla pittura ad olio al pastello, dalla ceramica alla scultura, dal disegno alla grafica. Gli impressionisti stessi, per veicolare le proprie convinzioni e dare impulso alle rispettive ricerche, si adoperarono in prima persona tra nuove tecniche di stampa e sperimentarono metodi espressivi.
Tra i loro obiettivi, infatti, anche la volontà di “reggere il confronto” con la fotografia, che continuava a raccogliere consensi e imponeva alla pittura di evolversi. Pur nella loro eterogeneità, dal realismo alle bucoliche espressioni della scuola di Barbizon, senza dimenticare il rilievo della pittura “en plein air”, le opere esposte a Catania testimoniano il ruolo imprescindibile dell’esperienza impressionista nella storia dell’arte contemporanea.

[Immagine in apertura: Claude Monet, Vague]