I grandi italiani, raccontati dai loro testamenti. Succede a Palermo

4 Ottobre 2018

testamento d'annunzio firma

Gabriele d’Annunzio e Antonio Fogazzaro, Papa Paolo VI e Alcide De Gasperi, Paolo Borsellino e Giuseppe Garibaldi, Edoardo Scarpetta e Luigi Pirandello, Giovanni Pascoli e Grazia Deledda, Giovanni Verga ed Ettore Petrolini: sono tra i protagonisti di Io qui sottoscritto. Testamenti di Grandi Italiani, il singolare progetto espositivo che riunisce personalità della scena politica, culturale, imprenditoriale e sociale italiana, distanti per pensiero ed epoca, a partire da un comune punto di vista.
Il testamento, l’atto unilaterale che definisce il “destino” dei beni appartenuti a un soggetto in seguito alla sua scomparsa, è infatti il documento scelto per raccontare alcuni degli uomini che hanno contributo allo sviluppo del Paese.

A partire dal 7 ottobre, nella Sala degli Specchi del Teatro Politeama di Palermo, sarà possibile visionare questi documenti, veri e propri “tesori cartacei” in grado di fornire nuovi elementi per delineare il ritratto di questi personaggi.
La mostra arriva nella Capitale italiana della Cultura 2018 dopo una serie di tappe attraverso l’Italia: Genova, Mantova, Milano, Modena, Piacenza, Roma e Torino sono stati i luoghi che hanno già ospitato questa rassegna, concepita in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
Come prevedibile, le sorprese e le curiosità non mancano. A Caprera, Giuseppe Garibaldi stese sia un testamento “canonico”, relativo alle sue proprietà, sia un testamento politico che, tra gli altri punti, riporta: “Per pessimo che sia il Governo Italiano – ove non si presenti l’opportunità di facilmente rovesciarlo – credo meglio attenersi al gran concetto di Dante ‘Fare l’Italia anche col Diavolo’”.