Scarti, oggetti ed ecologia nell’arte contemporanea, a Treviso

27 Ottobre 2018

Marco Bolognesi SendayCity

87 opere, 58 artisti internazionali coinvolti, tre diversi spazi espositivi della città di Treviso coinvolti: sono questi i numeri di RE.USE. Scarti, oggetti, ecologia nell’arte contemporanea, la mostra curata da Valerio Dehò, visitabile a partire da oggi, sabato 27 ottobre.
Il Museo di Santa Caterina, il Museo Casa Robegan e il piano Nobile di Ca’ dei Ricchi aprono infatti le proprie porte per accogliere un progetto espositivo che analizza
la storia dell’arte e la cultura artistica a partire dal tema del riuso.

L’arco temporale preso in esame si estende dai primi decenni del Novecento fino ai giorni nostri. Tre, in particolare, i “poli temporali” presi in esame del percorso espositivo: si comincia con l’avvio del XX secolo e dalle prime fondamentali sperimentazioni, per passare agli anni Sessanta, quando il tema dei rifiuti acquisisce l’accezione di una critica alla società dei consumi. L’attenzione si sposta quindi sugli anni Ottanta e Novanta, con la formazione della coscienza ambientale.
A questo viaggio attraverso il secolo passato prendono parte anche artisti di indiscussa fama. Marcel Duchamp, Piero Manzoni, Michelangelo Pistoletto, Alberto Burri, Mimmo Rotella, Tony Cragg e Damien Hirst sono infatti alcuni degli autori selezionati per questa esposizione, non a caso ospitata a Treviso, considerata storicamente “green friendly” e sensibile alla questione ambientale e alle sue “sfide”.

Il legame con la città, inoltre, risulta rafforzato da una serie di collaborazioni attivate con realtà culturali, istituzioni, esercizi commerciali e professionisti del territorio, che confluiscono in un calendario di eventi collaterali multidisciplinari legati ai temi di riciclo, riutilizzo, sostenibilità ed ecologia. Proiezioni di documentari, talk ed incontri, esposizioni, laboratori per adulti e bambini sono alcune delle iniziative proposte.

[Immagine in apertura: Marco Bolognesi, SendayCity]