Dubai, anche un giardino tropicale di luci e colori per il nuovo Jameel Arts Centre

15 Novembre 2018

Jameel Arts Centre, Dubai. Alia Farid & Aseel AlYaqoub, Contrary Life, 2018

È Contrary Life: A Botanical Light Garden Devoted to Trees di Alia Farid & Aseel AlYaqou l’opera che si è aggiudicata la prima edizione delle Art Jameel Commissions; di conseguenza, è stata scelta per accompagnare l’apertura del nuovo Jameel Arts Centre, a Dubai.
Selezionati da un’apposita commissione, gli artisti kuwaitiani si sono imposti tra le candidature pervenute da 57 Paesi con un intervento che indaga il rapporto tra uomini, Natura e tecnologia. Hanno concepito uno speciale giardino botanico composto da “alberi ibridi”, appositamente creati e composti di luci, che intendono alludere alle specie vegetali autoctone.

Contrary Life occupa lo spazio della terrazza del nuovo centro, dove ha trovato casa la prima istituzione non governativa dedita all’arte contemporanea dell’intera regione del Golfo. Progettato dallo studio Serie Architects, di base nel Regno Unito, il Jameel Arts Centre occupa una superficie di 10mila metri quadrati, distribuiti su tre livelli. Non solo sede espositiva – con 17 artisti presentati nella mostra di apertura Crude, curata da Murtaza Vali, che resterà aperta fino al 30 marzo 2019 – l’istituzione accoglie in questa  sede spazi per la ricerca, l’educazione, la formazione e una biblioteca dedicata alle arti contemporanee con una collezione di quasi 3mila libri, riviste, cataloghi e testi.

L’apertura del Jameel Arts Centre, inoltre, ha coinciso con il lancio del Jaddaf Waterfront Sculpture Park, il primo parco pubblico di arte e scultura all’aria aperta nel cuore di Dubai. Creato dal pluripremiato studio di architettura ibda design, con sede in città, il parco accoglie in queste settimane opere di Helaine Blumenfeld, Talin Hazbar and Latifa Saeed, Mohammed Ahmed Ibrahim, David Nash e Slavs and Tatars.

[Immagine in apertura: Alia Farid & Aseel AlYaqoub, Contrary Life, 2018, Jameel Arts Centre, Dubai. Photo by Marco Enrico Giacomelli per Artribune]