Aspettando il Museo Etrusco, a Milano una mostra tra archeologia e collezionismo

12 Dicembre 2018

Statuetta di capro [Bibbona]Bronzo, fine del vi secolo a.C.Credito: Museo Archeologico Nazionale di Firenze, su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali –Polo Museale della Toscana,

Milano inizia a prepararsi alla nascita del museo dedicato alla cultura etrusca, realizzato grazie alla Fondazione Rovati e progettato dallo studio di architettura Mario Cucinella Architects. Ad alimentare l’attesa per questa prossima apertura è la mostra Il viaggio della chimera, appena inaugurata al Museo Civico Archeologico.
Attraverso 5 sezioni tematiche e oltre 200 reperti selezionati – provenienti dai maggiori musei archeologici italiani, dalle collezioni dello stesso museo milanese Civico Museo Archeologico di Milano e dai depositi della Fondazione Luigi Rovati – la rassegna prende in esame il legame tra l’archeologica e il collezionismo. Una modalità per conoscere quanto intenso sia stato, nel corso degli anni, l’interesse verso la popolazione che, a partire dall’VIII secolo a.C, si stabilì principalmente in alcune zone del Centro Italia.

Indicata dall’assessore alla Cultura Filippo Del Corno come “il ponte ideale verso la prossima apertura a Milano di un nuovo museo dedicato alla cultura etrusca, realizzato grazie alla Fondazione Rovati“, la mostra si sofferma sul origini del collezionismo etrusco a Milano, ponendo enfasi su alcune tappe culturali di primario rilievo.
Nel 1955, ad esempio, Palazzo Reale ospitò la Mostra dell’Arte e della Civiltà Etrusca, considerata ancora oggi come il “punto di partenza di un rinnovato interesse per lo studio di questa cultura che confluirà in una serie di campagne di scavo scientifiche“.
Nei decenni successivi, le città etrusche di Cerveteri, Capua, Populonia e Tarquinia sono al centro delle ricerche archeologiche condotte dalle università di Milano, che permisero di portare alla luce reperti utili a ricostruire sia aspetti della vita quotidiana dell’antica popolazione, sia il modo di intendere la dimensione ultraterrena.
La presenza etrusca è stata attestata anche in Lombardia e la quarta sezione dell’esposizione propone opere emerse dal principale sito etrusco-padano a nord del Po, situato a Forcello di Bagnolo San Vito, in provincia di Mantova. La chiusura del percorso è affidata a un’analisi del collezionismo contemporaneo, con un focus sul futuro Museo Etrusco di Milano, il cui cantiere è in progress nello storico Palazzo Rizzoli-Bocconi-Carraro.

[Immagine in apertura: Statuetta di capro [Bibbona], bronzo, fine del vi secolo a.C., Museo Archeologico Nazionale di Firenze, su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Polo Museale della Toscana]