A Torino, John Turturro dirige il Rigoletto di Verdi

5 Febbraio 2019

Renato Palumbo © Maki Galimberti

Il punto di partenza è stato ridurre tutto al minimo, evitare qualsiasi eccesso: questo per dare la possibilità ai cantanti e alla musica di emergere in pieno“. Con queste parole  John Turturro ha sintetizzato le scelte compiute in occasione del suo debutto alla regia teatrale. Mancano infatti solo poche ora all’esordio del “suo” Rigoletto, che andrà in scena mercoledì 6 febbraio, al Teatro Regno di Torino.

Sul fronte del cast, il baritono Carlos Álvarez si esibirà nel ruolo di Rigoletto, il soprano spagnolo Ruth Iniestaquindi nei panni di Gilda, il tenore Stefan Pop interpreterà il duca di Mantova.
La produzione, realizzata con il contributo della Società Reale Mutua di Assicurazioni, si avvale del contributo di Francesco Frigeri sul fronte della scenografia: suo, infatti, il progetto degli ambienti asfittici e chiusi che rafforzano le tinte cupe della vicenda. Le scene sono associate alle luci di Alessandro Carletti, il cui disegno origina un “percorso di colori”, che procede “dai toni lividi di un mondo fastoso” verso il monocromatismo, simbolo di mancanza di moralità, fino al rosso, emblema della tragedia.

Nella rappresentazione della vicenda, in un decadente e grottesco XVIII secolo, confluiscono i costumi di Marco Piemontese e le coreografie sono di Giuseppe Bonanno.
A dirigere l’Orchestra e il Coro del Regio Teatro è il Maestro Renato Palumbo (in apertura, photo © Maki Galimberti), la cui lunga carriera lo ha reso un “rigoroso interprete del repertorio melodrammatico italiano“; in varie occasioni ha occupato il podio torinese, tra cui in occasione della rappresentazione della Tosca, nel 2016. In replica fino a domenica 17 febbraio, il Rigoletto “secondo Turturro” si propone come uno spettacolo “al servizio della storia e della musica“.