Il ritorno alla Scala del repertorio russo, con la regìa di Mario Martone

27 Febbraio 2019

Chovanščina, di Modest Musorgskij, regia di Mario Martone, Teatro alla Scala, Milano, febbraio 2019. Photo by Brescia/Amisano

A 20 anni dall’ultimo allestimento a Milano, va in scena al Teatro alla Scala Chovanščina, ultimo capolavoro di Modest Musorgskij: un evento – in programma dal 27 febbraio al 29 marzo – che vede il ritorno del repertorio russo con il nuovo allestimento di Mario Martone.
Chovanščina è un colossale dramma storico-politico senza eroi, scritto da Musorgskij a partire dal 1872, costruendo un continuo rimando tra drammi personali, rivolgimenti politici e conflitti religiosi: una summa di storia e cultura nazionali che, scomparso l’autore, ha attraversato la musica russa con i contributi di Rimskij-Korsakov, Stravinskij e Šostakovič.
Per l’occasione torna sul podio Valery Gergiev, oggi massimo interprete di questo repertorio e già direttore dell’ultima versione scaligera del 1998, che manca alla Scala in un’opera dal 2013. La regia è, come anticipato, quella di Mario Martone, reduce dal successo dell’inaugurazione della precedente stagione scaligera con Andrea Chénier e, al cinema, del recente Capri Revolution; le scene sono di Margerita Palli, al suo dodicesimo spettacolo scaligero, che nelle scorse settimane ha nuovamente conquistato il pubblico con Lo schiaccianoci.