Le migrazioni contemporanee trasfigurate da Safet Zec, in mostra a Roma

16 Febbraio 2019

Safet Zec Partenza tecnica mista cm 160 × 220 cm

Non solo un’importante mostra, ma anche un palinsesto di spettacoli teatrali, musicali e di poesia, dibattiti e approfondimenti per analizzare in maniera ampia e approfondita la tematica migratoria: si qualifica come un progetto artistico, intenso e strutturato, EXODUS, l’evento che debutta il 21 febbraio alla Chiesa di San Francesco Saverio del Caravita, nel cuore di Roma.
Promossa e sostenuta dalla Fondazione Migrantes, Caritas Italiana, Caritas di Roma, realizzata dall’associazione A.M.I.C.I. con la collaborazione di Agite S.r.l, l’iniziativa prende le mosse dalla realizzazione di un nuovo ciclo pittorico del pittore e incisore Safet Zec, originario della Bosnia-Erzegovina.

Presentate nella cornice del rigoroso allestimento progettato da Angelo Bucarelli, le 13 tele affrontano la questione migratoria con “grandissimo pathos e forza espressiva“; il  titolo della rassegna intende evoca la dimensione biblica dell’esodo di centinaia di migliaia di migranti giunti in Europa.
Analizzandolo nel dettaglio, il ciclo risulta composto da La Zattera, un polittico di 5 tele ciascuna di 320 x 220 cm; dal trittico Alan, di cm 660 x 220; dalle quattro tele della serie Uomini e bimbi, ciascuna di 340 x 220 cm; dalla tela Corpi appesi, di 320 x 220 cm.

Per il curatore dell’esposizione – lo storico dell’arte Giandomenico Romanelli, direttore per oltre un trentennio dei Musei Civici Veneziani e già promotore dell’antologica di Safet Zec Il potere della pittura, al Museo Correr nel 2010 – l’artista “nei suoi grandi pannelli dipinti con tecnica mista allestiti nello spazio sacro dell’Oratorio del Caravita ritrova le linee portanti della sua ricerca trentennale, impegno contro ogni guerra e la feroce inutilità della violenza“.
Il progetto EXODUS proseguirà fino al prossimo mese di luglio.