Mostri e miti “riletti” dai surrealisti. A Baltimora

4 Marzo 2019

Salvador Dalí. Soft Construction with Boiled Beans (Premonition of Civil War). 1936

Con Monsters & Myths: Surrealism and War in the 1930s and 1940s, il Baltimore Museum of Art (BMA) prende in esame una delle stagioni artistiche più affascinanti del Novecento, ricorrendo a un punto di vista privilegiato. I quasi 90 capolavori esposti in occasione di questa mostra, aperta fino al 26 maggio, analizzano le diverse modalità con cui – su entrambe le sponde dell’Atlantico – gli autori surrealisti hanno risposto al complesso panoramico storico in cui vivevano.
Nella sua introduzione, Christopher Bedford, direttore BMA, oltre a sottolineare la natura di questo movimento d’avanguardia, “tra i più influenti e rivoluzionari del XX secolo“, ha indicato che “le mostruose reazioni degli artisti surrealisti alle guerre in Europa sono una perfetta evocazione sia delle violente forze esterne che dell’angoscia interiore che hanno vissuto“.

In altre parole, il ricorso a soggetti originariamente legati alla mitologia, così come la ricorrente presenze di figure riconducibili a mostri nelle opere di artisti come Salvador Dalí, Max Ernst, André Masson, Pablo Picasso, Mark Rothko e Dorothea Tanning, sono interpretabili come un “espediente” per rappresentare le esperienze della guerra, della violenza e dell’esilio, vissute in prima persona.
Durante i disordini politici e gli stravolgimenti personali provocati dalla guerra civile spagnola, dallo scoppio della seconda guerra mondiale, fino alla diffusione del nazismo, gli artisti d’avanguardia europei e quelli che cercarono rifugio negli Stati Uniti diedero vita a lavori che riflettono, seppur in chiave metaforica, la mostruosità del mondo reale. Con i loro dipinti, ma anche attraverso sculture, film, pagine di riviste e libri di artisti, popolati da figure come il Minotauro, da mostri e da altre figure mitiche, diedero vita a un periodo di straordinaria creatività.

Tra le opere presentate in questo progetto espositivo, si segnalano Minotauromachy di Picasso (1935), There Is No Finished World di Masson (1942), Europe After the Rain II di Ernst (1940–42), Soft Construction with Boiled Beans (Premonition of a Civil War) di Dalì (1936), The Syrian Bull (1943) e Tanning’s The Temptation of Saint Anthony (1945/46), entrambi di Rothko.
Due le opere cinematografiche incluse nel percorso di visita: Un Chien Andalou di Luis Buñuel e Dalí and Meshes of the Afternoon di Maya Deren.

Alla chiusura in questa sede, Monsters & Myths: Surrealism and War in the 1930s and 1940s, che ha debuttato al Wadsworth Atheneum Museum of Art di Hartford, verrà presentata anche al Frist Art Museum di Nashville, dove è attesa dal 21 giugno al 29 settembre.

[Immagine in apertura: Salvador Dalí, Soft Construction with Boiled Beans (Premonition of Civil War), dettaglio, 1936]