Snøhetta completa il primo ristorante sottomarino in Europa

26 Marzo 2019

Sala sottomarina del ristorante Under, progetto di Snohetta, photo by Ivar Kvaal

In Norvegia non solo i nuotatori si tuffano in acqua: succede anche… ai ristoranti! Con la realizzazione e l’apertura al pubblico di Under, il locale progettato dallo studio di architettura Snøhetta, il paese scandinavo può ora vantare di possedere “il più grande ristorante sottomarino del mondo“.

Concepito come un tubo in cemento lungo 34 metri, l’edificio è stato realizzato lungo il litorale della costa meridionale norvegese, nel remoto villaggio di Båly. Nei suoi 495 metri quadrati, possono essere ospitati contemporaneamente circa 40 commensali.
Gli ospiti, oltre alla più tradizionale esperienza di degustazione di vini e preparazioni gourmet, avranno l’opportunità di trascorrere del tempo a stretto contatto con la dimensione marina. Una grande finestra panoramica, prospetticamente collocata al termine del “tubo-ristorante”, garantisce un’autentica immersione nella Natura acquatica, lasciando filtrare la luce nelle ore diurne.

Collocato a cinque metri di profondità, Under “propone combinazioni inaspettate”, ha dichiarato il fondatore dello studio Snøhetta, l’architetto Kjetil Trædal Thorsen, poiché “sfida ciò che determina il posizionamento fisico di una persona nel proprio ambiente. In questo edificio potresti trovarti sott’acqua, sul fondo del mare, tra terra e mare. Questo offrirà nuove prospettive e nuovi modi di vedere il mondo, sia al di là che al di sotto della linea di galleggiamento“.
Impiegato anche come centro di ricerca sottomarina, vista l’abbondanza di biodiversità di questo sito, il ristorante si appresta a cambiare aspetto per effetto dello scorrere del tempo. Come previsto dai progettisti, infatti, il calcestruzzo non trattato incoraggerà l’adesione di alghe e molluschi sulla superficie esterna dell’edificio. Così facendo, prenderà forma una barriera artificiale che aiuterà a purificare l’acqua e, a sua volta, attirerà più forme di vita marina.

[Immagine in apertura: photo by Ivar Kvaal]