A Salisburgo, l’arte riflette sulla relazione uomo e Natura

25 Aprile 2019

Roberto Matta Les Oh! Tomobiles, 1972, Colored aquatint etching, Museum der Moderne Salzburg Collection © Museum der Moderne Salzburg / Bildrecht, Vienna, 2019

Ci sono anche opere di Marisa Merz, Simone Forti, Gordon Matta-Clark, Hans Hollein e Dan Graham, nel percorso espositivo della collettiva all natural. 100 % Collections, curata da Christina Penetsdorfer e in apertura al Museum der Moderne Salzburg. Attraverso questo progetto, l’istituzione culturale austriaca analizza il modo in cui gli artisti visivi hanno affrontato la complessa interdipendenza tra gli esseri umani e il loro ambiente, a partire dagli anni Sessanta.

Provenienti dalla Generali Foundation Collection, dalla collezione del museo e dall’Austrian Federal Photography Collection, le circa 130 opere selezionate offrono ai visitatori una serie di prospettive sul rapporto uomo-Natura. In un’epoca contrassegnata dalla presa di coscienza per le drammatiche condizioni in cui versa il pianeta Terra, la mostra cerca di contribuire al dibattito attingendo alle riflessioni e sollecitazioni elaborate da oltre 20 artisti.
Anche l’arte ha infatti ampiamente indagato questo complesso e ambivalente rapporto e i lavori legati a questo ambito tematico introducono prospettive critiche, senza dimenticare la reciproca capacità di distruzione. In particolare, accanto a opere che avanzano visioni a metà strada tra utopismo e distopia, si affiancano interventi che traggono ispirazione esplicitamente da forme e materiali naturali. Il percorso, infine, include lavori nei quali vengono impiegati materiali sintetici e organici, scelte le loro qualità estetiche e per la capacità di sollecitare posizioni idealizzate del rapporto uomo-Natura.

[Immagine in apertura: Roberto Matta, Les Oh! Tomobiles, 1972, Museum der Moderne Salzburg Collection © Museum der Moderne Salzburg / Bildrecht, Vienna, 2019]