Toulouse-Lautrec e le atmosfere della Ville Lumière di scena a Monza

11 Aprile 2019

Henri de Toulouse-Lautrec, Troupe de Mlle Églantine, 1895-96, fonte Wikipedia

Lontanissimo dalla solarità degli impressionisti, il suo è un mondo illuminato dalla cruda luce elettrica e dai fari della ribalta: ci appare sempre equivoco nei colori troppi accesi, nel trucco pesante, nelle grazie esibite, nei gesti eccessivi; eppure intensamente umano, capace di offrire, nonostante tutto, l’emozione pura della bellezza, i sentimenti sotto il cerone, il desiderio della tenerezza.
Con queste parole Stefano Zuffi, curatore della mostra Toulouse-Lautrec. La Ville Lumière in corso fino al 29 settembre alla Villa Reale di Monza, introduce un personaggio unico nella scena artistica parigina di fine Ottocento. Henri de Toulouse, visconte di Lautrec, barone di Montfa, barone di Labruguière, barone di Ferrats, barone di Puy-Saint-Pierre, barone di Castayrac, signore della Roquette – passato alla storia, più semplicemente, come Henri de Toulouse-Lautrec – ha infatti tracciato un percorso autonomo e riconoscibile nella storia dell’arte francese.

A partire dalle 150 opere concesse dall’Herakleidon Museum di Atene, la rassegna appena inaugurata restituisce il sapore, il fascino e lo spirito di un’epoca divenuta leggendaria. Manifesti, litografie, disegni, illustrazioni, acquerelli, insieme a video, fotografie e arredi dell’epoca esposti nella nobile cornice della residenza lombarda riportano infatti in vita la Parigi bohémienne tanto cara all’immaginario collettivo, senza rinunciare a una lettura scrupolosa della produzione di Toulouse-Lautrec.

Nel percorso di visita, che si snoda tra gli ambienti di Villa Reale, tornata agli antichi splendori dopo un restauro durato 25 mesi, si possono così riconoscere alcuni dei capolavori realizzati dall’artista nel corso della carriera. È il caso delle litografie a colori Jane Avril, del 1893; dei manifesti pubblicitari, come La passeggera della cabina 54, del 1895, e Aristide Bruant nel suo cabaret, datato 1893.
Le 11 sezioni tematiche della mostra consentono al visitatore di addentrarsi anche tra i grandi cambiamenti storici, tecnologici, sociali e architettonici che attraversarono Parigi alla fine del XIX secolo; presenti anche singoli focus sulle figure di Jane Avril, Aristide Bruant e Yvette Guilbert, tra i protagonisti della scena locale di quel periodo.
Non di minore interesse sono i disegni a matita e a penna, le grafiche promozionali, le illustrazioni per giornali inclusi nella mostra, così intimamente legati alla Belle Époque. Scomparso quando non aveva ancora compiuto 37 anni, Toulouse-Lautrec è stato reso immortale dal suo segno “rapido e sicuro, talvolta spiritoso e ironico, talvolta irresistibilmente triste“, come ha osservato ancora Zuffi.

[Immagine in apertura: Henri de Toulouse-Lautrec, Troupe de Mlle Églantine, 1895-96, © Herakleidon Museum, Athens Greece]