Addio a Ieoh Ming Pei, architetto della Piramide del Louvre

16 Maggio 2019


Delle decine di progetti realizzati, molti dei quali premiati, è sicuro che l’eredità di Ieoh Ming Pei resterà veicolata principalmente dalla più iconica – e all’epoca coraggiosa – delle sue creazioni, l’estensione del Musée du Louvre di Parigi tramite l’ormai famosa piramide in vetro.
All’età di 102 anni, si è spento quindi il 16 maggio 2019 l’architetto cinese naturalizzato statunitense che “osò” inserire una struttura spudoratamente moderna, se non futuristica, nella corte tardo-settecentesca di uno dei più famosi musei del mondo. A confermare la scomparsa di I.M. Pei è stato il figlio, Chien Chung Pei, come riportato dal New York Times.

Nato in Cina nel 1917 ma professionalmente formatosi negli Stati Uniti, tra l’Università della Pennsylvania, il MIT – Massachusetts Institute of Technology e la Graduate School of Design di Harvard, Ieoh Ming Pei fondò il suo studio – I.M. Pei & Associates – nel 1955, dando inizio a una carriera prolifica che l’ha reso uno degli architetti di maggior successo del Novecento.
Tra i tanti progetti, oltre naturalmente alla Piramide del Louvre, meritano di essere citati almeno la John Fitzgerald Kennedy Library vicino Boston, la torre della Banca di Cina a Hong Kong, il The Morton H. Meyerson Symphony Center di Dallas, la Rock and Roll Hall of Fame and Museum di Cleveland.

In generale, l’architettura di Ieoh Ming Pei si caratterizzò sempre per “la sua fede nel modernismo, umanizzato da delicatezza, lirismo e senso del Bello”, come ha mirabilmente sintetizzato il Pritzker Architecture Prize – di cui il progettista è stato insignito nel 1983. Diversi sono stati in effetti i riconoscimenti assegnati a I.M. Pei, tra cui la Gold Medal dell’American Institute of Architects e la Gold Medal della French Académie d’Architecture.