Gli artigiani etruschi a confronto, tra Cerveteri e Tarquinia

26 Luglio 2019

Tarquinia, Necropoli di Monterozzi, Tomba dei Leopardi

Primo fine settimana di apertura, al Museo Nazionale Archeologico Cerite di Cerveteri e al Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia, per la mostra Etruschi maestri artigiani. Nuove prospettive da Cerveteri e Tarquinia, curata da Andrea Cardarelli e Alessandro Naso.
Promossa dal Polo Museale del Lazio diretto da Edith Gabrielli, a 15 anni dall’iscrizione delle necropoli riportate alle luce nelle due città laziali nella lista del patrimonio culturale dell’umanità UNESCO, la rassegna unisce entrambe le prestigiose sedi museali in un progetto di particolare rilievo scientifico. Le opere conservate nelle raccolte delle due istituzioni vengono poste a confronto con importanti prestiti concessi dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia di Roma, da cui giungono alcuni capolavori in ceramica, e dai Musei Vaticani. Da questi ultimi, in particolare, provengono oggetti preziosi relativi alla Tomba Regolini Galassi, che per la prima volta fanno ritorno nel luogo della loro scoperta, Cerveteri appunto.

Il progetto espositivo si sofferma, con specifico interesse, sull’artigianato etrusco, mettendo in evidenza la qualità raggiunta dagli artigiani nel corso del primo millennio a.C. sia a Cerveteri, sia a Tarquinia. Con l’obiettivo di raccontare il livello di precisione e la padronanza raggiunti dalle maestranze etrusche, nel percorso i visitatori hanno l’opportunità di conoscere, passaggio dopo passaggio, tutte le operazioni necessarie alla realizzazione di un elmo bronzeo. Scelto come “oggetto campione”, è stato ricreato per l’occasione; tramite un video, è inoltre possibile conoscere le varie fasi della sua sequenza produttiva.

Molti, inoltre, i pezzi di rilievo inclusi in mostra; tra questi il corredo della tomba tarquiniese con la celebre situla (un particolare tipo di vaso cilindrico) dell’inizio del VII secolo a.C., recante il nome in caratteri geroglifici del faraone Bocchoris, e il cratere di Euphronios, capolavoro della produzione attica che fu scelto da un etrusco per la sua dimora eterna.

A sottolineare gli obiettivi di questa operazione è stata la direttrice Gabrielli, che in una dichiarazione ha sottolineato come “nel nome degli Etruschi questa mostra tiene uniti quattro siti di grande importanza per l’arte e la cultura del nostro Paese. Per noi è una tappa importante: come l’intero progetto ArtCity Estate 2019, di cui fa parte, essa sottolinea l’ormai raggiunta capacità del Polo Museale del Lazio di ‘fare rete’ con le amministrazioni locali“.

[Immagine in apertura: Tarquinia, Necropoli di Monterozzi, Tomba dei Leopardi]