Il nudo tra seduzione e censura, a San Benedetto del Tronto

10 Luglio 2019


C’è tempo fino al 6 ottobre per visitare Vedo nudo. Arte tra seduzione e censura, la mostra, allestita alla Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto, che esplora il tema della rappresentazione del corpo umano senza veli tra fotografia, pittura, scultura, grafica, videoinstallazioni e grafica. Sondando questa pluralità di generi artistici, il progetto espositivo prende in esame un arco temporale esteso dai primi del Novecento ai giorni nostri e analizza com’è cambiata anche la percezione del nudo da parte degli artisti e dei fruitori.

Curata da Stefano Papetti e dall’Associazione culturale Verticale d’Arte ‒ nelle persone di Elisa Mori e Giorgia Berardinelli ‒, la mostra testimonia come, oltre al più immediato richiamo alla seduzione, la nudità sia stata nel tempo associata a una componente ironica oppure si sia rivelata “funzionale” ad azioni di sensibilizzazione, denuncia o interventi provocatori legati a questioni di attualità. Può ad esempio essere associato a quest’ultima categoria il discusso nudo realizzato dal fotografo Oliviero Toscani per una campagna contro l’anoressia: nello scatto, il corpo della modella rivela senza filtri i segni di questo disturbo alimentare.

Provenienti da collezioni pubbliche e private, le opere selezionate per questa mostra sono state eseguite da artisti affermati, come Osvaldo Licini, presente con il suo Nudo femminile, Amedeo Modigliani, del quale è esposto il disegno su carta Ritratto femminile, e Lucio Fontana, con le ancestrali sculture della serie dei “tagli”, solo per citarne alcune. Vedo nudo. Arte tra seduzione e censura costituisce l’atto conclusivo della trilogia espositiva promossa dal Comune di San Benedetto del Tronto e segue le precedenti mostre Uomo in mare. De Chirico, Licini, De Pisis, Warhol e i grandi maestri dell’Arte e Abbronzatissima. Glamour e arte all’ombra delle palme.

[Immagine in apertura: Andrea Salvatori, Testone, 2016]