A Washington, la natura è in realtà aumentata

11 Agosto 2019


A una prima rapida osservazione il paesaggio naturale formato da sei “isole”, ognuna popolata da sculture in vetro, che i visitatori si trovano di fronte varcando la soglia della mostra Ginny Ruffner: Reforestation of the Imagination appare sterile e desolato. Per coglierne tutta la complessità e vivacità immaginata dall’artista statunitense classe 1952 basta ricorrere a un’app. È così facendo, infatti, che l’ambiente muta profondamente, svelando una sorta di “natura” parallela, alternativa, viva.

Il ricorso alla realtà aumentata conferisce alle sculture in vetro, posizionate da Ruffner negli spazi della Renwick Gallery dello Smithsonian American Art Museum, a Washington, un carattere inaspettato e una bellezza altrimenti non riscontrabile con le tradizionali modalità di osservazione.

Dopo il debutto al MadArt Studio di Seattle, dove è stato esposto da gennaio a marzo 2018, questo progetto artistico di Ruffner è attualmente presentato anche nella capitale statunitense. Visitabile fino al 5 gennaio 2020, accende i riflettori su uno specifico ambito di indagine dell’autrice, i cui lavori fanno parte di oltre quaranta collezioni museali, tra cui quella del Metropolitan Museum of Art.

In Ginny Ruffner: Reforestation of the Imagination, i visitatori hanno infatti la possibilità di esplorare in prima persona due distinte visioni, di riflettere sulle urgenze legate alla questione ambientale e di misurarsi con i concetti di realtà e fantasia. Oltre alle sculture a soggetto vegetale, in grado di rivelare con la realtà aumentata inattese capacità di adattamento e forme inedite, il percorso di visita include diciannove affascinanti disegni. Si tratta delle “visioni” che hanno costituito il punto di avvio per l’elaborazione delle immagini AR.

[immagine in apertura: Ginny Ruffner, Astromaria zentada lillium (Blue/purple flowering vine), 2017, watercolor, pencil and image transfer on paper. Collection of the artist, photo Gene Young, fonte americanart.si.edu]