Addio a Eliseo Mattiacci, genio della scultura

26 Agosto 2019

Eliseo Mattiacci, senza titolo (scultura che guarda) mostra-belvedere_anteprima_ph Simona Fossi

La sua straordinaria capacità di collocare la propria ricerca creativa oltre qualsiasi definizione ha contribuito a trasformarlo in una della personalità artistiche più talentuose e acclamate della scena italiana e non solo. Stiamo parlando di Eliseo Mattiacci, scomparso all’età di 78 anni dopo una lunga malattia. Originario di Cagli, nelle Marche, Mattiacci fece della sperimentazione il suo biglietto da visita, dedicandosi allo studio della materia fin dagli anni Sessanta.

Risale a quel decennio l’avvio di una carriera destinata a lasciare il segno, grazie a un approccio che individua nella fisicità dei materiali la chiave di volta per la realizzazione di interventi frutto del dialogo con il contesto ospite. Basti pensare a Tubo, installazione in ferro nichelato lunga 150 metri, ideata alla fine degli anni Sessanta e adattabile alle differenti occasioni espositive, ma anche ai poderosi gruppi scultorei protagonisti della mostra allestita nel 2018 al Forte di Belvedere fiorentino.

Vicino al gruppo dell’Arte Povera, senza mai aderirvi pienamente, Mattiacci conservò intatta la sua indipendenza formale e stilistica, combinando l’uso di materie prime di derivazione industriale a una poetica che trova nel cosmo e nella natura fondamentali punti di ancoraggio.

[Immagine in apertura: Eliseo Mattiacci, Senza titolo (scultura che guarda), Forte di Belvedere – Firenze, 2018, photo by Simona Fossi]