Bonn celebra Goethe, eccelso letterato e amante della natura

21 Agosto 2019


Quello di Johann Wolfgang von Goethe è uno dei nomi più significativi della cultura mondiale. Un nome declinato in settori diversi delle arti e per questo spesso difficile da incasellare. Fu poeta, letterato, drammaturgo, ma anche pittore, musicista, filosofo. Goethe fu un “umanista” nel senso più ampio del termine, che si impose sulla cultura di fine Settecento come una sorta di “rock-star” dei nostri tempi. Osannato già in vita, considerato uno dei rappresentanti più nobili dello spirito europeo, Goethe non ha mai smesso di appassionare studiosi di ogni settore. Una mostra in corso al Bundeskunsthalle di Bonn, in Germania, celebra oggi la sua incomparabile ricerca.

Aperta fino al 15 settembre, Goethe. Verwandlung der Weltd (Goethe e la trasformazione del mondo) è la prima grande mostra dedicata al letterato tedesco in venticinque anni: un progetto ampio e ricercato, che colloca l’opera dello scrittore nel contesto pre-romantico, sottolineandone lo straordinario impatto tanto sul pensiero del suo tempo, quanto le influenze su quello contemporaneo.

Divisa in nove sezioni, l’esposizione raccoglie circa 250 opere concesse da collezioni pubbliche e private di tutto il mondo. Dipinti, sculture, stampe e foto di artisti del XVIII e XIX secolo, tra i quali Cy Twombly, Andy Warhol, Olafur Eliasson, William Turner, Paul Klee e Auguste Rodin: un ventaglio di capolavori, selezionato e organizzato con lo scopo di far luce sul pensiero di Goethe, ieri come oggi.

Curato da Johanna Adam, Thorsten Valk e Klassik Stiftung Weimar, il percorso espositivo non si limita solo alle sale del museo. In occasione della mostra infatti, e fino alla chiusura dell’evento, sarà possibile accedere al tetto del Bundeskunsthalle, eccezionalmente adibito a giardino. Ideato e organizzato da Angelika Schneider e Klassik Stiftung Weimar, il Goethe’s Gardens mette insieme motivi ornamentali e strutture create da Goethe negli spazi verdi delle sue due abitazioni a Weimar. Il risultato? Un “polmone verde”, ludico e dinamico, ricco di considerazioni estetiche e scientifiche su piante, fiori e minerali, che modifica il suo aspetto al ritmo delle stagioni, nelle settimane di apertura. Un omaggio, insomma, anche al “pollice verde” di Goethe, oltre che all’inestimabile lascito della sua attività.

[Immagine in apertura: Georgi Takev, Goethe in the Roman Campagna, 1996. Olio su tela © Museo Casa di Goethe Photo: Bilbiotheca Hertziana Max-Planck-Institut für Kunstgeschichte, Rom (Enrico Fontolan)]