Il cinema di Francesco Rosi rivive a Venezia

6 Settembre 2019


La storia di un Paese si può raccontare in tanti modi. Tra questi, non ultimo, c’è il cinema, strumento di lettura del passato e del presente. Lo sapeva bene Francesco Rosi, regista tra i maggiori del panorama italiano. La sua lunga carriera viene oggi raccontata, a quattro anni dalla sua scomparsa, nel nuovo documentario presentato fuori concorso alla 76. Mostra del Cinema di Venezia.

Citizen Rosi, diretto da Didi Gnocchi e Carolina Rosi, ripercorre i grandi successi firmati dall’autore napoletano, sottolineando il valore civile, oltre che cinematografico, di ogni suo film: da Le mani sulla città a Il Caso Mattei, da Cristo si è fermato a Eboli a Tre fratelli. Una raccolta di pellicole che hanno saputo raccontare l’Italia, prendendo spunto da fatti di cronaca cruciali e spesso dolorosi della nostra storia.

Il cinema d’inchiesta di Francesco Rosi ‒ Leone d’oro alla carriera nel 2012 ‒ viene qui analizzato attraverso una sequenza di spezzoni dei suoi film, “messi in fila non nell’ordine in cui sono stati girati, ma in base alla precedenza storica dei fatti di cronaca che raccontano”, affermano le registe; una scelta che ha l’obiettivo di trasmettere lo spessore del cinema di Rosi, e allo stesso tempo di ricostruire cronologicamente mezzo secolo di storia italiana, portando il pubblico nel vivo delle vicende narrate.

Ad accompagnare questo racconto per immagini, la voce e il volto di Carolina Rosi, figlia del regista. Tanti inoltre gli intervistati, da Roberto Saviano a Giuseppe Tornatore a Gherardo Colombo: figure di spicco del cinema e della società civile, che intervengono nel documentario ribadendo l’impegno storico e cinematografico delle pellicole di Rosi. Prodotto da Andiamo Avanti Productions e 3D Produzioni con Istituto Luce Cinecittà, Citizen Rosi sarà prossimamente trasmesso su Sky Arte.