La materia raccontata dagli artisti. A Senigallia

14 Settembre 2019


L’arte visiva dalle Avanguardie storiche a oggi, accanto ai materiali tradizionali quali la tela, la tavola, l’olio, il marmo, il bronzo, il gesso eccetera, si è servita di materie tra le più diverse e anomale, dagli scarti agli oggetti comuni, dal carbone agli strumenti elettrici, dagli stracci ai vetri e così via, tanto che possiamo affermare, da Duchamp in poi, che ogni “materia” può essere funzionale alla creazione dell’opera d’arte“. Ad affermarlo è Giorgio Bonomi, che con Francesco Tedeschi e Matteo Galbiati ha curato la mostra Materie prime. Artisti italiani contemporanei tra terra e luce.

Visitabile alla Rocca Roveresca di Senigallia, fino al 27 ottobre, la mostra riunisce circa 70 opere, tra sculture e installazioni, esito di processi nei quali gli artisti dimostrano una specifica attenzione per l’uso dei materiali. Terracotta, cemento, ferro, legno, piombo, gomma e luce sono alcune delle materie al centro delle ricerche e sperimentazioni di Giuseppe Uncini, Nunzio, Riccardo De Marchi, Franco Mazzucchelli, Giuseppe Spagnulo, solo per citare alcuni degli autori scelti per questo appuntamento.

A Materie prime. Artisti italiani contemporanei tra terra e luce, infine, è associata un’ulteriore esposizione che riunisce gli esiti della campagna di documentazione per immagini realizzata da un gruppo di fotografi residenti a Senigallia, a partire dalla collettiva stessa. Si tratta di scatti confluiti anche nel catalogo associato alla mostra: il volume sarà presentato al pubblico il 28 settembre prossimo.

[Immagine in apertura: Arcangelo Sassolino, I.U.B.P, 2018, photo Pamela Randon]