Il meglio dei Sony World Photography Awards alla Villa Reale di Monza

28 Settembre 2019


Con la toccante serie Five Degrees – che documenta la piaga dei suicidi maschili nelle comunità agricole dell’India meridionale, in seguito alla peggiore siccità degli ultimi 14 anni – il fotoreporter italiano Federico Borella si è aggiudicato il titolo di Photographer of the Year 2019. Si tratta di uno dei riconoscimenti conferiti nell’ambito dei Sony World Photography Awards, il prestigioso concorso internazionale giunto ormai alla sua dodicesima edizione, che quest’anno ha messo a segno un nuovo record di partecipazione: ben 326.997 candidature, con fotografi provenienti da 195 Paesi.

Fino al 3 novembre, gli esiti di quello che viene considerato come il “concorso fotografico più eterogeneo al mondo” saranno presentati nelle sale della Villa Reale di Monza (nell’immagine in apertura). Nel segno della tradizione espositiva avviata nel 2017, la mostra riunisce le fotografie vincitrici e finaliste, dando così testimonianza degli importanti risultati raggiunti dall’Italia nel 2019.

Oltre a Borella, infatti, sono stati premiati Alessandro Grassani – vincitore nella categoria Sport, con la serie Boxing Against Violence: The Female Boxers of Goma; il duo formato da Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni – primo posto nella sezione Scoperta, con la serie Güle Güle dedicata a Istanbul; Massimo Giovannini, che ha ottenuto il secondo posto nella categoria Ritratto con Henkō; Nicola Vincenzo Rinaldi, al quale è stato assegnato il National Award.

Dallo scorso 4 giugno, intanto, i riflettori si sono accesi sull’edizione 2020 dei Sony World Photography Awards. Due le novità annunciate: l’aggiunta della categoria Ambiente alla sezione Professional; e il debutto del concorso Youth, rivolto alle giovani generazioni di fotografi.