Il valore del cibo negli scatti di Steve McCurry

20 Ottobre 2019


Il cibo come elemento universale. È questo il tema alla base della nuova mostra di Steve McCurry, l’acclamato fotografo statunitense, membro tra i più noti dell’agenzia Magnum Photos. Quattro volte vincitore del World Press Photo, l’artista è ospite, con i suoi scatti, ai Musei San Domenico di Forlì, grazie a una rassegna inedita, visitabile fino al 6 gennaio 2020.

Cibo ‒ questo il titolo della mostra ‒ raccoglie ottanta immagini realizzate in oltre trent’anni di carriera. A legare ognuna delle foto – molte delle quali mai esposte prima ‒ è il tema alimentare, osservato da angolature diverse. Sono infatti cinque le sezioni attraverso cui si articola il percorso espositivo: dai primi scatti relativi al ciclo di vita degli alimenti a quelli che si concentrano sul pane, nutrimento primario; dalle foto sulla produzione e sulla trasformazione delle sostanze per concludere con le immagini del cibo in tavola, elemento di coesione e simbolo dello stare insieme.

Scattate nei numerosi viaggi di Steve McCurry in giro per il mondo – tra America Latina, Asia ed Europa –, le opere sono accompagnate da una serie di video a tema e presentate all’interno delle strutture scenografiche ideate da Peter Bottazzi, rendendo la fruizione ancora più immersiva e coinvolgente.

Inserita nella cornice della Settimana del Buon Vivere – il festival dedicato al benessere e alla salute andato in scena dal 21 al 29 settembre –, la mostra è stata così salutata da Monica Fantini, curatrice della sezione espositiva della kermesse romagnola: “Ogni fotografia di Steve McCurry cerca l’universale nel particolare. È paradigmatica di una persona o di un’intera comunità: vale per le figure commoventi che consumano un pasto nella solitudine o nel dolore, come per i frammenti di mercati in cui i pesci, la frutta o le spezie si fanno odori, suoni, sapori e partecipazione emotiva a una realtà che, nelle differenze, riporta all’uguaglianza degli esseri umani”.

[Immagine in apertura: Srinagar, Kashmir, 1996 © Steve McCurry]