Il cielo con un dito

19 Marzo 2013


Le stelle, prima d’ora, non erano mai state tanto vicine. Tecnologie d’avanguardia, a Torino, per la nascita di quello che a tutti gli effetti rappresenta il primo parco astronomico italiano: gioca sulle assonanze Infini*To, progetto che rinnova il planetario della città secondo le più moderne tecniche di rappresentazione digitale dell’universo. Un avanzato programma di proiezioni racchiude l’immensamente grande in uno spazio di rara suggestione.

Dieci computer gestiscono l’infrastruttura tecnologica Digistar5, considerata il sistema digitale fulldome più avanzato al mondo: risoluzione altissima per le immagini catturate dai maggiori telescopi usati al mondo, a comporre avveniristiche mappe astrali. Il restyling del planetario celebra idealmente il centesimo anniversario del collocamento dello storico Osservatorio astronomico nell’attuale sede di Pino Torinese, sulle colline che abbracciano la città.

Spettacolari i filmati divulgativi proiettati nella volta virtuale di Infini*To, con la voce narrante dell’astrofisica Margherita Hack a svelare i misteri dell’universo: in calendario show dedicati all’evoluzione del cosmo, dal Big Bang ai giorni nostri; ma anche intriganti indagini sui sistemi extra-solari. Nell’affascinante ipotesi di motivare scientificamente la possibilità che esistano, su altri pianeti, forme di vita a noi sconosciute.

Attorno al planetario, la cui struttura richiama quella di una stella supergigante rossa, si sviluppa il Museo dell’astronomia: inaugurato nel 2007 rappresenta uno dei più avanzati science center italiani. Nei quattro piani dell’esposizione è possibile toccare con mano, grazie a curiosi esperimenti interattivi, alcune tra le più affascinanti leggi della fisica: saltellando a gravità simile a quella lunare, pedalando su impossibili biciclette lungo la Via Lattea.