Tribeca, ripartire con il cinema

17 Aprile 2013


Nasce come distretto finanziario e polo logistico, affollato di magazzini. Conosce un’ascesa vertiginosa, frutto della sapiente riconversione che lo rende una delle aree più chic della città: il frizzante quartiere di Tribeca, nella frazione sud-occidentale di Manhattan, si spegne a seguito degli attentati che colpiscono il vicinissimo World Trade Center. Ma torna presto a brillare: complice uno tra i suoi residenti più famosi.

È Robert De Niro a istituire il Tribeca Film Festival, con l’intento di accendere le luci della ribalta su un quartiere ancora scosso dalla tragedia dell’11 settembre. Un appuntamento che si rinnova oggi per la sua dodicesima edizione: sono oltre duecento le pellicole in visione dal 17 al 28 aprile, accompagnate da un ricchissimo calendario di eventi. Si passa dai talks con registi e attori di grido – Ben Stiller e Paul Verhoven su tutti – fino ad arrivare all’annuale coloratissima street fair.

Il genio comico di Richard Pryor e la profondità di Gore Vidal, tra i più grandi intellettuali che l’America abbia conosciuto: il festival celebra con la proiezione di documentari a tema due protagonisti assoluti del costume e della cultura popolare. Ma non manca di tributare il giusto omaggio anche a  Michael Haneke: un intenso e minuzioso docufilm esalta il lavoro del regista, premio Oscar nel 2013 per la direzione di “Amour”, miglior film straniero in concorso.

Tra le pellicole più attese “Almost Christmas”, commedia brillante interpretata dall’istrionico Paul Giamatti; ma anche “I got somethin’ to tell you”, che vede l’esordio alla regia di Whoopy Goldberg: l’attrice racconta in un intenso docufilm dedicato alla vita di Moms Mabley, tra le prime artiste afroamericane a imporsi nel campo della commedia. Vincendo ogni tipo di tabù in un’America ancora minata dal razzismo.