F4, un’idea di fotografia: il festival a Treviso

28 Giugno 2013


Un viaggio trasversale nell’universo della fotografia, tra workshop, seminari e un fitto calendario di mostre. Partendo dai pionieri di questo eccezionale mezzo espressivo e arrivando ai maestri di ultima generazione, guardando con medesima profondità di sguardo all’ambito della pura arte e a quello del fotogiornalismo d’assalto. Si rinnova l’appuntamento con F4 – Un’idea di fotografia , festival ideato dalla Fondazione Francesco Fabbri, in scena fino al prossimo 11 agosto.

Un evento che, giunto alla sua terza edizione, sceglie di raddoppiare. Al calendario di incontri accolti a Treviso, nella cornice della Casa dei Carraresi, si affiancano quelli previsti alla Villa Brandolini di Pieve di Soligo. Dove in mostra finisce il diario per immagini con cui Leonard Freed, storica firma dell’agenzia Magnum, racconta l’evoluzione del paesaggio e della società italiana dal dopoguerra ai giorni nostri; e dove si incontrano le immagini della marca trevigiana raccolte a inizio Novecento da Luigi Munari e i reportage dal Vietnam firmati Gianpaolo Arena.

Una vera e propria storia della fotografia è quella che si svela invece a Treviso, con i circa duecento pezzi della preziosissima collezione Dionisio Gavagnin, per la prima volta esposta al pubblico. Si passa senza soluzione di continuità dagli esperimenti di Félix Nadar ai più celebri scatti dei vari Henri Cartier-Bresson e Robert Capa, Weegee e Robert Doisneau; passando dai paesaggi di Gabriele Basilico e Luigi Ghirri alle conturbanti analisi della figura umana di Robert Mapplethorpe.

Attenzione particolare alla fotografia intesa come spazio dove esercitare nuovi linguaggi artistici: ecco allora le fantasmagoriche “solarizzazioni” di Man Ray e le inquietudini di Nan Goldin, ma anche la puntuale documentazione delle performance di Gina Pane, Vito Acconci e Vanessa Beecroft, gli sferzanti simbolismi di Andres Serrano e i set grotteschi di Joel Peter Witkins. Il tutto suggellato dalla personale con cui Francesco Jodice prosegue il proprio racconto sul paesaggio urbano contemporaneo. Toccando dopo Dubai, San Paolo e le coste dell’Aral l’amata Venezia.