Da Raffaello a Leonardo: il Rinascimento in mostra in Brasile

16 Luglio 2013


Quando erano all’opera nelle loro botteghe di Roma e Firenze, intenti a scrivere una tra le pagine più sublimi della storia dell’arte di tutti i tempi, questa parte del globo era pressoché sconosciuta. Il Rinascimento parte per il Nuovo Mondo con una mostra spettacolare, ideata da un pool di storici e critici coordinato dalla Soprintendente degli Uffizi Cristina Acidini. Direzione San Paolo del Brasile, con l’esposizione in calendario dal 13 luglio al 23 settembre; poi toccherà a Brasilia.

Sono una sessantina i capolavori in arrivo dall’Italia, firmati da cinquanta maestri di livello assoluto. Sei le sezioni in cui è diviso un percorso espositivo che intende dare conto delle specificità territoriali e dei pregevoli localismi che hanno reso unico il contesto culturale italiano dell’epoca. Firenze e Roma, Urbino e Ferrara, Venezia e Milano: la mostra segue la geografia delle grandi corti cinquecentesche, legando al nome degli artisti quello dei loro illuminati mecenati.

Si parte, difficile fosse altrimenti, da Firenze. Ecco Gentile da Fabriano, l’ultimo dei gotici, a tu per tu con il celeberrimo Cristo benedicente  di Raffaello, simbolo della perfezione armonica raggiunta dalla pittura del tempo; ed ecco Donatello e Verrocchio, Botticelli e il Ghirlandaio. Ecco Michelangelo: in veste di pittore, naturalmente, ma anche nei panni di progettista. Con il capitale disegno per Porta Pia, tassello fondamentale per l’evoluzione dell’architettura monumentale.

I capolavori si susseguono senza soluzione di continuità: splendida la Leda  dipinta da Leonardo durante il suo soggiorno milanese, al pari dell’Annunciazione  di Giovanni Bellini. Intriganti le parentesi aperte su contesti periferici, eppure brillanti e frizzanti piattaforme di sperimentazione: ci si spinge dunque nella Brescia di Savoldo e del Moretto, ma anche nell’Emilia del Correggio e del Parmigianino. Tessendo la trama di uno spettacolare grand tour .