Napoli: al San Carlo un concerto per la pace

6 Settembre 2013


Nessuna evasione dalla realtà, anzi. Un’orgogliosa e matura presa di coscienza del proprio ruolo di parte attiva della società. Non è un mondo a parte, quello della musica: è ingranaggio fondamentale del presente. E non può dunque esimersi dal portare il proprio contributo critico, la propria riflessione in merito ad uno tra i momenti più gravi degli ultimi anni. Lo fa, naturalmente, attraverso il proprio linguaggio. Sublime e delicatissimo.

Viene definita una “preghiera laica”. È il concerto speciale che il San Carlo di Napoli, teatro di tradizione tra i più antichi e amati d’Italia, ospita domenica 8 settembre alle 20. Raccogliendo così l’invito lanciato da Papa Francesco a testimoniare il dissenso nei confronti della possibile – ormai probabile – escalation militare in Medio Oriente, partecipando in modo personalissimo al cosiddetto Siria Day. La ventiquattrore di raccoglimento lanciata su scala internazionale, significata dal digiuno e, per i credenti, dalla preghiera.

La musica vuole riaffermare di essere cultura dell’incontro e non del conflitto, del dialogo e non della prevaricazione. L’unica in grado di costruire la convivenza tra i popoli, l’unica strada per la pace”  così la soprintendente del teatro partenopeo Rosanna Purchia. “Il San Carlo parlerà con il suo linguaggio, quello della ricerca dell’armonia e della condivisione, del rispetto dell’altro e dell’esaltazione della convivenza. Nella musica princìpi fondamentali” .

Sul podio Tito Ceccherini, sul palco l’Orchestra stabile del San Carlo con i solisti Luca Signorini (violoncello), Cecilia Laca (violino), Maddalena Gubert (fagotto) e Giuseppe Romito (oboe). In scaletta grandi pagine della classica: partendo dall’Ouverture “nello stile italiano” di Franz Schubert e arrivando alla Sinfonia n°35 in Re maggiore di Mozart. Passando per Sinfonia concertante n°105 in Si bemolle maggiore di Haydn.