Vernixage: la video-arte al Milano Film Festival

9 Settembre 2013


Un terreno di pura ibridazione linguistica. Dove sperimentare, provare, rischiare e infine emozionare. Il Milano Film Festival diventa porto franco per felici contaminazioni tra territori differenti, dove cinema e video-arte flirtano ammiccanti proponendo nuovi visioni e sguardi laterali su una realtà in costante evoluzione. Si rinnova l’appuntamento con Vernixage , la mini-sezione che sonda il territorio di confine tra le due forme creative.

Tre titoli, due dei quali in anteprima assoluta. Tre modi diversi di trasportare le emergenze della video-arte nel campo del cinema più tradizionale. Un implicito filo conduttore, quello del gusto per la documentaristica, che fotografa una tendenza a livello diffuso. Con il racconto del vissuto che prende piede nei confronti della fiction, come dimostra la fresca conquista da parte di Gianfranco Rosi del Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia.

A significare la fertilità di un terreno di forte scambio interdisciplinare è la presenza del portoghese Jõao Laia, scrittore e intellettuale più che artista in senso lato, che presenta il suo Now Showing: Austerity Measures . Un collage che cuce senza soluzione di continuità spezzoni tratti da film e serial che negli ultimi anni si sono occupati della crisi finanziaria internazionale. Un impressionante lavoro di ricerca, accurato e minuzioso, per costruire quello che appare come il ritratto collettivo della nostra epoca.

Immagini estatiche quelle del Frozen Flames  di Luca Trevisani, backstage del primo film scritto e diretto dall’artista, inno alla potenza di un’acqua assunta a poetico elemento vitale. Cronaca e attualità si intrecciano invece nel Negus – Echoes Chamber  del duo Invernomuto: viaggio alla ricerca di comuni radici culturali e – soprattutto – musicali – tra Italia, Etiopia e Giamaica, nell’esorcismo dei più drammatici errori del colonialismo.