Come l’arte racconta il lavoro: in un nuovo museo a Forlì

24 Dicembre 2013


È partito dalla sua Forlì giovanissimo, con un diploma in tasca, pochi soldi e molti sogni. Si è fatto le ossa in Inghilterra, lavorando sodo e conquistando con il suo estro e la sua spiccata attitudine imprenditoriale la stima di Ottavio Vittorio de Romano, magnate dell’industria mineraria che lo vuole come suo dipendente. Poi socio. Una fuga di cervelli a lieto fine quella di Giuseppe Verzocchi, che rientrato in patria diventa protagonista degli anni del Boom. E raffinato mecenate.

Donata alla sua città nel 1961, la straordinaria raccolta d’arte di Verzocchi trova oggi una nuova splendida collocazione. Apre i battenti a Palazzo Romagnoli “Collezioni del Novecento”, museo comunale che offre uno sguardo privilegiato su una stagione felicissima per il clima culturale del Paese: con la figura dell’industriale romagnolo, al pari di quella dei vari Olivetti e Feltrinelli, ad essere energico sostegno per artisti e intellettuali.

Sono circa settanta gli artisti invitati dall’industriale, a partire dal 1949, a realizzare un’opera su commissione che celebrasse l’idea di lavoro: a rispondere presente nomi come quello di Renato Guttuso, storicamente vicino al tema; ma anche Emilio Vedova e Mario Sironi, Giorgio de Chirico e Aligi Sassu, Gino Severini e Fortunato Depero. Opere uniche, tutte delle medesime dimensioni e segnate dalla presenza di un filo conduttore: il profilo di quel mattone refrattario ideato da Verzocchi, fondamento del suo successo imprenditoriale.

Il ricollocamento del lascito Verzocchi offre l’occasione per aprire la parentesi su un collezionismo, quello nell’area forlivese, straordinariamente e forse inaspettatamente raffinato. Al piano nobile di Palazzo Romagnoli ecco i tesori della donazione Righini, con la serie di preziose incisioni firmate da Giorgio Morandi, ma anche opere di Giacomo Balla e gli splendidi marmi di Adolfo Wildt. Tra i più grandi scultori italiani dell’era moderna.

[nella foto: l’opera di Giorgio de Chirico esposta a Forlì]