Berlino: installazione sonora in stazione per Susan Philipsz

5 Febbraio 2014


Un tempo qui dominava il vociare indistinto dei passeggeri, lo stridere dei freni e il clangore dei treni in partenza. Oggi, a spezzare lo straniante silenzio depositato dal tempo, arriva l’installazione sonora di una delle firme più importanti dell’arte contemporanea: è Susan Philipsz a intervenire nei locali dell’Hamburger Banhof, la più antica stazione ferroviaria di Berlino, splendidamente riconvertita a spazio per la creatività.

Il lavoro dell’artista scozzese nasce dallo studio approfondito dell’opera dell’austriaco Hanns Eisler, figura capitale per l’evoluzione della classica contemporanea, a lungo residente nella capitale tedesca. Il suo contributo, basato sull’approfondimento delle teorie dodecafoniche, è la pietra su cui fondare la composizione di tre brani di musica sperimentale, registrati da Philipsz in modo separato su toni differenti. E poi cuciti insieme.

Le volte in metallo che un tempo abbracciavano i binari risuonano ora di un elegante tappeto sonoro, magnetica scatola dagli effetti di empatica magia. Le trame melodiche prendono spunto dalle partiture più popolari di Eisler, pioniere nella composizione di colonne sonore e musiche per film: come dimostra l’incompiuta pagina per archi che avrebbe dovuto accompagnare Il circo  di Charlie Chaplin, tra i pezzi usati come riferimento in questa installazione.

Con Part File Score , così titola l’intervento, Susan Philipsz approfondisce una riflessione già magnificamente presentata all’ultima dOCUMENTA, quando sonorizzò le banchine della stazione ferroviaria di Kassel. Traducendo la memoria dei luoghi in spazio mentale condiviso, giocando con la sensibilità percettiva di uno spettatore che si scopre elemento attivo dell’opera, chiamato a partecipare mettendo in gioco il proprio bagaglio emotivo ed esperienziale.

[nella foto: Berlino, Hamburger Banhof – foto Thomas Bruns © Staatliche Museen zu Berlin, Nationalgalerie]