Cinema: Wes Anderson inaugura la Berlinale

5 Febbraio 2014


Circa 400 pellicole in proiezione, mezzo milione di spettatori, un salone satellite – l’European Film Market dedicato all’industria della distribuzione – che fa da vetrina per 800 diverse produzioni. Si annuncia come un evento imponente la 64esima edizione del Festival Cinema di Berlino, su cui si alza il sipario giovedì 6 febbraio. I riflettori del mondo dello spettacolo restano puntati per dieci giorni sulla capitale tedesca, nella febbrile attesa dell’assegnazione del prestigioso Orso d’oro.

Una statuetta, quella più importante, a cui non concorreranno film italiani: solo tre quelli presenti in rassegna, tutti inseriti nella sezione Panorama .  Si tratta del Felice chi è diverso  di Gianni Amelio, dolente racconto sull’emarginazione degli omosessuali in Italia; di Natural Resistence  di Jonathan Nossiter e di In Grazia di Dio , con cui Edoardo Winspeare racconta i retroscena dei laboratori tessili artigianali a servizio delle grandi case di moda.

Il red carpet si annuncia ricco di star di Hollywood, buona parte delle quali impegnate nel colossal diretto e interpretato da George Clooney. Non poteva esserci location migliore per presentare il suo Monuments Men , con i vari Matt Damon, Bill Murray, Cate Blanchett e John Goodman a prestare il proprio volto agli eroi dell’esercito americano che salvarono decine di capolavori d’arte trafugati dai nazisti durante la guerra.

Clooney non è l’unica grande firma a mettersi in gioco alla Berlinale. Il festival si apre con The Grand Budapest Hotel , ultima fatica del geniale ed ironico Wes Anderson; anche se i riflettori saranno tutti per Lars von Trier. Prima proiezione pubblica per le sei ore della versione originale, priva di censure, del suo controverso Nymphomaniac , scandalosa storia di formazione erotica interpretata da Charlotte Gainsbourg. Con Christian Slater, Uma Thurman, Shia LeBoeuf

nella foto: una scena da Nymphomaniac  di Lars von Trier – foto Christian Geisnaes]