World Press Photo: è di John Stanmeyer la miglior immagine dell’anno

18 Febbraio 2014


Una cosa è certa: stanno cercando qualcosa. Già, ma cosa? Forse un intimo contatto con l’assoluto, o magari l’immagine perfetta di una notte da immortalare nella memoria. O ancora, in modo più banale e prosaico, sondano l’etere a caccia di connettività! Sono i soggetti ritratti nell’immagine di John Stainmeyer che conquista ad Amsterdam la 57esima edizione del World Press Photo. Diventando lo scatto migliore dell’anno.

Il reporter americano, tra i più importanti contributor del National Geographic, coglie un istante di enigmatica alienazione: quella di un gruppo di persone che rischiara la magica atmosfera di una spiaggia notturna con la luce dei propri smartphone. È un collage di solitudini quello svelato da Stainmeyer, con la luce opalescente della luna a confondersi – quasi scindersi – nel riverbero degli schermi digitali, in uno scarto straniante tra realtà naturale e realtà aumentata.

Diverse le menzioni assegnate nel corso di una serata di gala che ha visto riconoscimenti anche per tre fotografi italiani. Tutti legati all’ambito della cronaca. Ottiene il primo premio per il singolo scatto nella categoria General News  la “Sistemazione temporanea” scovata da Alessandro Penso in una palestra di Sofia, trasformata in casa chissà quanto provvisoria per una famiglia di esuli siriani; terzo posto nella medesima sezione (ma alla voce Stories ) per il “Gaza blackout” raccontato da Gianluca Panella.

Si legge un terrore insanabile nello sguardo de “La volpe zerda, una specie in pericolo” che vale a Bruno D’Amicis il primo premio nella sezione Nature . Un esemplare del mammifero in via di estinzione, accucciato in posizione di difesa – le orecchie basse – a ridosso del muro di uno slum tunisino; una corda al collo, assicurata al mozzo della ruota di un camion. Denuncia struggente del disastro perpetrato dall’uomo a danno del pianeta.