Rimini si scopre città del disegno

16 Aprile 2014


Non si tratta di una questione legata esclusivamente all’espressione, alla figura. Non c’è artista al mondo che possa esimersi, nel proprio percorso, dallo stringere in pugno una matita e tracciare il proprio segno su un foglio bianco: sia che lavori con i video o le nuove tecnologie, sia che si muova nel cinema, nella scultura, nella performance. Uno sguardo a trecentosessanta gradi quello proposto da Rimini, sede fino all’8 giugno della prima Biennale del Disegno.

Sono più di veti le mostre in programma nella località romagnola, che apre al pubblico alcune tra le sue location più suggestive. Partendo dal Museo della Città e dalla Fabbrica Arte Rimini, dove è in scena un intenso viaggio nella linea e nella forma: che parte dalle preziose testimonianze tardo rinascimentali e barocche dei vari Guercino, Tintoretto e Parmigianino. E arriva fino ai giorni nostri, con i lavori di William Kentridge e Kiki Smith, Hans Hartung e Sol LeWitt.

Inevitabile l’omaggio a due matite eretiche, eccentriche, eclettiche, entrambe nate proprio a Rimini. Quella di Hugo Pratt, romagnolo “per caso”, omaggiato a Castel Sismondo da una retrospettiva che indugia sulle tavole del leggendario Corto Maltese; e quella di Federico Fellini. Il suo Libro dei Sogni  , taccuino che raccoglie sublimi appunti visivi destinati a tramutarsi in scene da cinema, fa bella mostra di sé al Museo della Città.

A dimostrazione di come il disegno sia alla base di qualsiasi forma del linguaggio artistico arriva la personale di Gianluigi Toccafondo, pittore prestato con ottimi riscontri al mondo dell’animazione; ma soprattutto l’omaggio che Rimini tributa a un altro suo figlio. Paolo Rosa, co-fondatore e anima di Studio Azzurro, il primo e più importante laboratorio italiano nel campo delle video-installazioni multimediali. In mostra all’Istituto Musicale Lettimi i bozzetti da cui sono nate le visionarie composizioni del collettivo.

[nella foto: il Corto Maltese di Hugo Pratt © Cong. S.A. Losanna]