Da Buñuel ad Almodovar: a Roma il Festival del Cinema Spagnolo

8 Maggio 2014


A volte è dolcissimo, altre invece decisamente amaro. Aspro o delicato, ma sempre deliziosamente speziato, invitante, gustoso. È all’insegna dei sapori forti la settima edizione del Festival del Cinema Spagnolo, in scena a Roma – al Farnese Persol – dall’8 al 13 maggio: appuntamento dedicato alla scoperta di giovani talenti e alla celebrazione delle grandi firme di una scuola in continua e costante evoluzione.

Filo conduttore della rassegna romana è proprio il cibo, elemento a volte determinante nel plot di drammi e commedie, a tratti invece semplice ma intrigante ingrediente che arricchisce scene diventate memorabili. Tre i registi presentati, con altrettanti capolavori assoluti, nella sezione Maestros a la carta : si parte con Pedro Almodovar e il gazpacho al sonnifero del suo Donne sull’orlo di una crisi nervi  e si arriva alla leggendaria zuppa di pesce de Il sur  di Vìctor Erice. Passando per il ricchissimo catalogo erotico-gastronomico del Tristana  di Luis Buñuel.

Tra le chicche di questa settima edizione l’anteprima italiana dell’ultimo film di David Trueba, nelle sale dal prossimo mese di ottobre. Vincitore di sei Premi Goya – equivalente spagnolo dei nostri David di Donatello – il suo Vivir es Facìl con los ojos serrados  (nella foto), che racconta la stralunata impresa di un uomo in crisi di identità deciso, nell’estate del 1966, a incontrare John Lennon, in Almeria sul set del mitico Come ho vinto la guerra  di Richard Lester. Un film di formazione ironico e surreale, sottolineato dalla superlativa colonna sonora originale griffata Pat Metheny.

Il film di Trueba è elemento fisso nella programmazione di un festival nato con la valigia: variazioni di cartellone sono previste nella tappa milanese della rassegna (dal 15 al 18 maggio ai cinema Apollo, Beltrade e Palestrina) e in quella fiorentina (dal 6 all’8 giugno all’Odeon). All’ombra della Madonnina è atteso tra gli altri Paco León: sarà lo stesso attore a presentare la sua prima fatica dietro la macchina da presa, lo spassoso Carmina o revienta .