Danza: il contemporaneo a Firenze con Fabbrica Europa

7 Maggio 2014


Il compasso è puntato sulla Stazione Leopolda, ma i bracci disegnano cerchi concentrici ad abbracciare l’intera Firenze. Animando più luoghi di una città il cui cuore batte, per il ventunesimo anno, al ritmo della danza contemporanea. Il capoluogo toscano ritrova dall’8 maggio Fabbrica Europa , rassegna che fino a fine giugno accende i riflettori su una scena sperimentale di respiro internazionale, scoprendo giovani talenti e dando spazio a nuovi maestri. Dalla nuova Europa.

È passato esattamente un quarto di secolo dalla caduta del muro di Berlino, che ha trascinato con sé ciò che restava della cortina di ferro: inevitabile per il festival offrire uno spaccato di ciò che succede ad est dell’Italia, con particolare riferimento all’area balcanica. Serbia, Slovenia, Romania e Bosnia sono i Paesi opsiti di un focus che si apre (il 9 e 10 maggio alla Leopolda) con la prima per l’Italia de Il gabbiano , straordinaria performance prodotta dal Teatro Nazionale Serbo.

Diversi i debutti nazionali in cartellone. Partendo dall’atteso Gut Gift  coreografato da Yasmeen Godder per Francesca Foscarini (nella foto), e presentato in un’edizione costruita appositamente per la location fiorentina; arrivando all’anteprima assoluta del nuovo spettacolo di Maguy Marin, danzato da David Mambouch. Nell’intenso Singspiele  va in scena il tormento, insieme antico e contemporaneo, che produce la necessità di essere riconosciuti, di relazionarsi con l’altro; poetico e insieme disperato inno all’uomo letto nella fragilità del suo essere “animale sociale” .

A brillare è naturalmente anche il panorama italiano. Arriva a Firenze dopo il trionfo all’ultima Biennale Danza di Venezia, dove ha ottenuto il Leone d’argento per l’innovazione, il Robinson  di Michele Di Stefano: libera interpretazione di un classico della letteratura internazionale, coreografato sulla base della rilettura proposta da Michel Tournier nel suo romanzo Venerdì o il limbo del Pacifico .